La diva Noemi al Palasport di Roma: una parata di stelle, da Gigi D’Alessio a Fabrizio Moro

Noemi @ Palazzo dello Sport, Roma – Foto di Carlotta Colaleo

Come una diva anni ’50, Noemi scende le scale sul palco del Palazzo dello Sport di Roma, il primo palasport della sua carriera. Si parte dalla fine, da quella “Se t’innamori muori”, scritta da Blanco per Sanremo, che lei modella perfettamente su se stessa. “Stasera avete esaudito un mio desiderio, grazie mille. Forza Roma”, dice guardando le migliaia di persone accorse per una serata evento in cui hanno duettato con lei Serena Brancale, Gaetano Curreri, Gigi D’Alessio, Federico Zampaglione (Tiromancio), Francesco Gabbani e Fabrizio Moro.

Immancabile un tributo a una delle sue grandi ispirazioni, Janis Joplin. “Dopo i cantautori, ho scelto il sangue, il sudore e le lacrime che hanno contraddistinto un genere come me, è il blues”, dichiara Noemi prima di cantare “Piece of my heart”. Poi chiama sul palco una “soul woman di razza”, Serena Brancale: insieme cantano “Briciole”

La nostalgia di Noemi

Dopo un tributo a Francesco De Gregori sulle note di “Generale”, la cantante romana canta piano e voce “Tutto l’oro del mondo”, “L’attrazione”, “L’amore eternit” e poi chiama Federico Zampaglione per duettare sulle note di “Due destini” dei Tiromancino. E dopo “Ti amo non lo so dire” cambia l’atmosfera cavalcando l’onda dance degli ultimi singoli “Non ho bisogno di te” e “Non sono io”.

“La nostalgia è la mia emozione preferita, tutti quei ricordi che ci fanno assaporare quello che siamo, come il pensiero felice di Peter Pan che ci fa volare. Non ci dobbiamo nascondere”, dichiara prima di cantare “Nostalgia”. “Ma se la nostalgia fosse una melodia sarebbe questa Acqua e sapone degli Stadio”, continua a raccontare Noemi mentre chiama sul palco Gaetano Curreri per cantare “La promessa”.

Poi l’omaggio a Ornella Vanoni con “Un sorriso dentro al pianto” insime all’autore del brano, Francesco Gabbani. Subito ecco Carl Brave con “Makumba” e “Hula Hoop”, Gigi D’Alessio con “Non dirgli mai” e “L’amore si odia”. Ultimo ospite Fabrizio Moro, autore di “Sono solo parole”. “Ho capito sarebbe stata una canzone forte dopo averla sentita cantata da te”, dice Moro.

RispondiAnnulla risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.