
“Merry Dave Christmas” è il nuovo album del pianista, compositore e producer Davide Locatelli: al suo interno 10 delle canzoni natalizie più famose di tutti i tempi, reinterpretate in chiave jazz e contaminate dal suo stile personale.
Dalla partecipazione alla terza edizione di Tu si que vales nel 2015 alla cover di “Numb” dei Linkin Park fino ai due Guinness World Record. Senza soste la strada del “pianista rock” Davide Locatelli.

Come nasce l’idea di “Merry Dave Christmas”?
Nasce dopo quattro album di reinterpretazioni mie e di pezzi originali. Volevo fare qualcosa di diverso, mettendomi a confronto con la musica jazz.
Come è avvenuta la scelta delle canzoni?
Sono 10 pezzi che hanno caratterizzato la mia vita e tutti i miei Natali. Volevo reinterpretarli in chiave personale.
Il tuo intento è quello di avvicinare la musica classica ai giovani. Pensi di esserci riuscito?
Ricevo continuamente messaggi da persone che mi ringraziano per avergli fatto conoscere la musica classica. Sono contento. Le persone mi fermano e mi dicono “Mi hai salvato la vita”. Molti trovano nel pianoforte un hobby, e questa è la cosa che mi dà più soddisfazione.
Come ti sei avvicinato tu alla musica classica?
Fin da bambino, grazie a mio padre, un musicista classico. Mi ha indirizzato al pianismo classico, ho preso il mio primo diploma e ho avuto esperienze all’estero. Non ho mai smesso di studiare e guardo a nuove sfide.
Ma se non fossi stato un musicista cosa avresti fatto?
C’è gran poco altro che potevo fare se non quello. Molti sperano di fare i musicisti e non ce la fanno. Non c’è spazio per tutti, molti diventano insegnanti.
A ottobre 2018 pubblichi la cover di “Numb” dei Linkin Park. Allora non ti piace solo la musica classica…
Per un paio di band potrei sacrificare la mia vita da solista: i Linkin Park e i Falling In Reverse.
Cosa ne pensi dei nuovi Linkin Park?
È stata un’operazione geniale. Emily Armstrong è la persona giusta per sostituire Chester.
Tu sei detentore anche di due Guinness World Record: il primo per “highest altitude grand piano performance”, suonando sulla cima del monte Khardong La in Ladakh, India; il secondo suonando in diretta su Canale 5 la Marcia Turca di Mozart al contrario. Che momenti sono stati?
Il primo arriva per regalare una performance in altitudine ai miei fan. Doveva essere a St. Moritz in Svizzera ma un amico mi ha fatto notare che potevo superare questo record. Mi si erano proposte però Venezuela e India. Affascinato dal Paese sono andato lì per sei mesi. Serviva una preparazione anche fisica, a 15 gradi sotto zero è stato un’impresa… La seconda è stata in diretta, con Beppe Vessicchio.
Ce ne sarà un terzo?
Ho qualche offerta ma la mia vita non sono i record.
E invece come sarà il tuo 2025?
Mi sto dedicando a pezzi miei e a reinterpretazioni. E i live ci saranno sempre, calcare il palco è quello di cui ho bisogno per sentirmi vivo.

