Tananai: «Prima ero un cazzone insicuro. Ora non sacrifico un ritornello per un feat.»

Due anni in cui è stato sballottato, accartocciato e buttato giù da un dirupo. Arrivando a valle integro e con un nuovo album, il secondo, quello che, come cantava Caparezza “è sempre il più difficile nella carriera di un artista”. Tananai è vivo e vegeto e torna con il suo “CalmoCobra”, un disco composto da 12 canzoni e un solo featuring, quello con Annalisa in “Storie Brevi”.

A creare una crepa però sono stati gli altri due singoli, “Veleno” e “Ragni”, che hanno mostrato una nuova sfaccettatura di Tananai: più maturo, consapevole e desideroso di assaporare ogni momento. E tutto questo senza la frenesia di inseguire traguardi imposti dalla società o dal music business.

Tananai alla prova del secondo disco, quella più importante. A parte Annalisa nessun altro featuring in “CalmoCobra”, come mai?
È successo per caso. La musica è istintiva. E poi ci sono tante canzoni che non sono entrate nel disco. Non ho voluto sacrificare un ritornello per avere in cambio qualcuno. In “Storie Brevi” serviva la sensibilità di un’altra persona per finirla e quella è stata Annalisa, unico feat. del disco.

Un disco che però sembra molto importante per te.
Sì, molto. Racchiude il lato più intimo di me che pensavo di aver perso.

Anche se i nuovi brani sembra quasi che finiscano in sospeso.
Perché voglio fare uno scherzo ai dj radiofonici.

Dopo due volte a Sanremo e un tour nei palasport in partenza, come ti senti?
Mi sento cambiato nella mia vita privata e nella musica. Per esempio un brano come “Punk love storia” prima sarebbe stato diverso.

In che senso?
Avrei fatto il cazzone perché mi sentivo troppo insicuro di mostrarmi nella mia fragilità.

E invece oggi com’è?
Un brano romanticissimo. Così come “Vaniglia”, dal testo zuccheroso e un po’ peso.

Ti senti cambiato rispetto agli inizi?
Quando sono entrato a fare un giro nella giostra della musica la mia paura era quella di perdermi e dimenticare perché lo facevo.

E ti sei perso?
Sono stato fortunato, ho avuto al mio fianco persone che mi dicevano “calmo cobra”.

“CalmoCobra” proprio come il titolo del tuo nuovo disco.
Ma sono canzoni che non cambiano tanto rispetto a quelle che avrei fatto 10 anni fa in cameretta e di questo sono molto contento.