
Dopo essersi esibito sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma, Albe torna venerdì con il singolo “quando ci siamo abituati”, punto d’arrivo del racconto iniziato con i brani “quando realizzi che non ti aveva capito” e “quando ti svolta la giornata”. Il brano, che anticipa il nuovo progetot discografico fuori in autunno, è già disponibile in presave a questo link.
Nonostante la chitarra malinconica in apertura, il brano è attraversato da un sound che cresce con un ritmo costante, sfociando in un ritornello esplosivo. Le parole di Albe descrivono cambiamenti, nuove abitudini, persone, luoghi, oggetti e canzoni. La voglia di sentirsi a casa è il focus di “quando ci siamo abituati”, che diventa quasi una metafora: il concetto di “casa”, infatti, passa dal livello concreto a quello astratto, andando a coincidere sempre di più con una persona piuttosto che con un luogo fisico. A volte, casa è semplicemente una persona.
Con l’artwork del pezzo continua anche il viaggio della statua di marmo, protagonista delle cover dei precedenti singoli, prima tra gli spalti di uno stadio, poi sotto la pioggia rivolta verso il basso, a seguire in un prato di montagna ad osservare il tramonto e, ora, all’interno di un ascensore affollato.
