Maronna, il disco d’esordio è “Lumache” – Track by track

Anticipato dai singoli “No mare”, “Deja vu” e “La chitarra”, “Lumache” è il disco d’esordio di Maronna. L’album mette insieme otto tracce che ballano su svariate piste differenti, unendo sonorità itpop a influenze maggiormente elettroniche e synthpop, così come momenti funky. In “Lumache” c’è tanto la voglia di sperimentare quanto quella di creare un prodotto orecchiabile e alla portata di tutti gli ascoltatori, risultando in un disco che è pop nella propria essenza ma che nasconde più di qualche impressione artistica.

“Lumache è il bagaglio sonoro degli ultimi tre anni di Maronna”, spiegano Gianmarco Bellardini e Andrea Parascandolo, le due menti principali dietro al progetto. “I primi singoli più qualche inedito per raccontare i déjà-vu amorosi, il fumo delle sigarette elettroniche, la voglia di ballare. Con il suo itpop da beach party e gli influssi di musica elettronica, Lumache è un inno alla leggerezza e un invito a tenere lo sguardo sempre fisso sulla luce in fondo al tunnel”.

Track by track

MAHATMA
La prima canzone che ho scritto. Era giusto farle aprire il disco. È diventata un tormentone e
presto pubblicheremo il video con il balletto annesso.

SPARIRAI
Questa canzone è ispirata vagamente ai Tame Impala più elettronici. È stata scritta insieme a
Mahatma e ha uno dei miei giri di basso preferiti del disco.

NO MARE
Il primo singolo pubblicato non si scorda mai! Questa canzone parla di feste estive e di nuotare
insieme a qualcun altro, ma sempre controcorrente.

DEJA VU
Deja vu è entrata subito nei cuori di chi l’ha ascoltata. È l’ultima canzone che ho scritto ma
anche quella che ho scritto e arrangiato più velocemente. Quando la suono live, mi piace
stravolgerla e farne una versione reggaeton.

LA CHITARRA
Questa canzone doveva essere il singolo dell’estate, chiaramente ispirato ai lavori di Paola e
Chiara. Non so se sono riuscito nell’intento, ma adoro quando entra il pianoforte midi che
esegue una parte impossibile da replicare per un pianista vero.

MARZO
Marzo è stata scritta all’ultimo momento insieme a Deja vu. L’unica cosa che hanno in comune
però è il minimalismo dell’arrangiamento. Per il resto è tra le canzoni più calme e riflessive che
abbia scritto. Mi piace molto il ritmo particolare, ispirato ad alcune canzoni di Amedeo Minghi dei
primi anni ‘80. Insieme a Ezio Codastefano abbiamo scritto un testo allucinato.

CONTROMANO
Lei è tra le mie canzoni preferite. Mi sono ispirato all’indie rock di metà anni 2000, sia per
armonia che per ritmo. Con l’arrangiamento più elettronico, qualcuno ci ha visto anche qualche
riferimento al pop italiano degli anni ‘80 come Non succederà più di Claudia Mori.

DJ NELLA PIOGGIA
Dj nella pioggia è la canzone più triste dell’album, e anche per questo l’ho voluta tenere alla fine
del disco, un po’ più lontana dalle altre. Il “mi sento blu” è un omaggio agli Eiffel 65 ma per le
musiche ci siamo ispirati ai Darkside di Nicholas Jaar, ma anche ad Anima Latina di Battisti. Da
notare un sample preso dai NERD di Pharrell Williams nell’intro.

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