
“Testa di Mango” è il nuovo singolo del giovane rapper L¥UK, ispirato all’omonimo romanzo di Elena Moretti che si rivolge a ragazzi, genitori ed insegnanti con una storia dedicata ai giovani e alla società che li circonda. L¥UK rimane affascinato dai protagonisti e dai valori che il libro trasmette: si può cambiare e si può conoscere l’amore e la tolleranza, imparando a confrontarsi, eliminando i pregiudizi per vivere al meglio nella società di oggi.
Caratterizzata da un sound oscuro e profondo, “Testa di mango” è contraddistinta da una forte base elettronica che accompagna le rime del giovane artista. La produzione è curata da Nayda.

“Testa di mango” è ispirato dal romanzo omonimo di Elena Moretti. Puoi raccontarci della nascita della canzone?
Un giorno mi trovavo alla Feltrinelli per l’acquisto di un vinile, ma mentre passavo tra le varie corsie, mi sono fermato a vedere dei libri. Mi è parso subito all’occhio un titolo: “testa di mango” e dopo averlo letto, mi sono chiesto: chi dice che un libro non possa diventare musica? Parlando con il mio team, Supernova Group, abbiamo contattato la casa editrice del libro e stretto la collaborazione con grande entusiasmo.
Canti “I pregiudizi li vedevo come sfogo ma ora penso e li rimuovo”. In che senso come sfogo? Puoi spiegarcelo?
Andrea il personaggio del libro aveva pregiudizi in generale sulle persone e su persone con etnia diversa. “Per sfogo” intendo che facendo questi pregiudizi, lui si sentiva il migliore e quindi scaricando sugli altri, si sentiva il più forte.
Ma “Testa di mango” è nata alla chitarra? Come siete arrivati, tu e Nayda, a questo sound oscuro ed elettronico?
La chitarra l’ha scelta il mio produttore Nayda, per il fatto che il libro richiama spesso il lungomare e si evolve in estate. Richiama un po’ anche il mondo tropicale. Abbiamo aggiunto poi degli elementi elettronici per rendere il tutto più cupo e fresco.
Fin da quando avevi 5 anni la tua vita è legata alla musica. Come nasce questo amore?
Esattamente, nasce tutto quando avevo cinque anni, grazie a mio zio che mi ha aperto il mondo della musica. Ricordo che mi faceva ascoltare alcuni pezzi e io mi muovevo, poi quando stoppava la musica mi fermavo. Da lì si capì subito che avevo la musica nel sangue. Ascoltavo con lui Michael Jackson, 50 cent, Eminem e tanti altri. Una cosa divertente è che quando mi sono rotto un dito, per un po’ di tempo, avevo il gesso e facevo finta di avere il guanto alla Micheal jackson, cosa che per sfortuna non era, ma mi piaceva pensarla in tal modo.

