Floridi: «A tutte quelle domeniche da inventare che mi hanno portato fino a qui»

Floridi

“Domeniche da inventare” è il nuovo album di Floridi, progetto solista del cantautore toscano Luca Floridi, in cui esplora con onestà un intreccio di emozioni in nove tracce che fanno male perché vere, ma che allo stesso tempo offrono momenti di riflessione e liberazione. 

Floridi vive la domenica come un momento di conoscenza della propria persona e la sua camera diventa un rifugio capace di accogliere suoni, sogni e canzoni. La domenica diviene un’occasione per comunicare a sé stessi con sincerità e ritrovare la serenità attraverso la musica.

“La domenica schivavo silenzi e mi rinchiudevo in camera, ad imparare a parlare – racconta Floridi –. Discutevo con muri spessi, e nonostante tutti dicessero di me che ero un incostante, ho reso quei muri cuscini sui quali poter dormire la notte. E sognavo. Suonavo e sognavo”.

Floridi "Domeniche da inventare" copertina singolo

Ciao Luca! Come nascono i brani del tuo nuovo album “Domeniche da inventare”?
Ciao! “Domeniche da inventare” è nato nell’ultimo anno e mezzo, è un disco scritto per necessità, sentivo il bisogno di sperimentare nuove sonorità, nuove tematiche. Ho scritto da solo ed insieme ad alcuni amici che stimo molto, con i quali ho fatto sessioni di scrittura molto intense che mi hanno aiutato ad aprirmi completamente. “Domeniche da inventare” nasce per essere un disco inclusivo, le canzoni sono una sorta di connessione con l’ascoltatore
.

In copertina ci sei tu da bambino? Come mai hai deciso di usare questa foto?
Ho trovato questa foto, per caso, in un vecchio album di famiglia, mi ha fatto subito pensare a tutte quelle domeniche passate a studiare musica e sognare in grande. Ho pensato a tutte quelle domeniche da inventare che mi hanno portato fino a qui.

Cosa sognavi chiuso nella tua camera? E cosa sogni adesso?
Sognavo di essere un grande musicista. Sono cresciuto con il mito dei grandi cantautori ed impazzivo all’idea di potermi immaginare su grandi palchi con folle impazzite sottopalco. Oggi sogno semplicemente di continuare a crescere giorno dopo giorno, piccolo traguardo dopo piccolo traguardo, e far arrivare le mie canzoni a più persone possibili e riuscire a suonare con costanza in giro per l’Italia.

Sono 9 tracce che fanno male perché sono vere. E alcuni testi sono d’amore. A chi sono dedicati?
Penso di aver toccato le varie sfumature dell’amore: quello per gli animali (“India”), quello per l’amicizia (“Ti ricorderai”), quello Perduto (“Università”), quello per Noi stessi (“Come fai”), l’amore che non sa evolversi (“salsedine”), quello che cerca una riconciliazione (“Muna”) quello che ti fa sognare (“Murakami”).

Floridi

In “Come fai”, ti chiedi come sia possibile sentirsi appagati in un mondo a prima vista estraneo. Anche questa è dedicata a qualche persona speciale?
È dedicata a tutte quelle persone che come me si sono stufate della retorica del “va tutto bene”. È dedicata a coloro che sentono sempre più spesso una latente sensazione d’incertezza, di non sentirsi mai abbastanza per questo tempo che corre e non ci rassicura mai.

Porterai in tour i brani di “Domeniche da inventare”?
Con la mia etichetta stiamo cercando di organizzare un tour di presentazione del disco. Spero di annunciare presto le date. Vi aspetto ad un concerto! Un abbraccio!

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