Senhit: «Resi Miopi dai social e dal web: serve dialogo, ascolto e confronto»

Senhit - Foto di Pedro Quintana
Senhit – Foto di Pedro Quintana

Senhit è tornata con “I am what I am”, cover di Gloria Gaynor, e celebrerà il 40° anniversario del brano il 17 dicembre allo Spazio DumBo di Bologna. Al via da gennaio 2024 il tour europeo e una data speciale a New York.

“I Am What I Am” è un inno di autoaffermazione, indipendenza e coraggio. Scritta da Jerry Herman per il musical “La Cage aux Folles”, è stata resa famosa da Gloria Gaynor nel 1983. Il brano è oggi sigla dalla manifestazione dei cori internazionali LGBTQ+ che si svolge nel mondo ogni quattro anni e che a giugno di quest’anno si è svolta a Bologna. Durante la manifestazione, presentata da Senhit, l’artista ha cantato proprio “I Am What I Am”.

Simbolo di questa cover è un bracciale viola: un colore disprezzato, negletto, rifiutato dal mondo del teatro e dello spettacolo. Dichiara Senhit: “In qualche modo il viola può essere considerato il colore delle persone rifiutate, disprezzate, ghettizzate. Ho scelto questo colore per esprimere il mio rifiuto verso qualsiasi preconcetto e qualsiasi forma di estremismo, di razzismo, di intolleranza verso qualcosa o, soprattutto, qualcuno. Tutti i colori sono uguali, così come tutte le persone sono uguali e tutti hanno diritto ad avere pari dignità”.

Senhit "I am what I am" copertina singolo

Ciao Senhit! Ci eravamo sentiti a maggio in occasione del tuo singolo “Pow”. Cosa è cambiato per te in questi mesi?
Dopo l’uscita di “Pow” ho fatto un po’ di concerti qui e lì e sono stata piacevolmente coinvolta come madrina e ospite al festival internazionale dei cori LGBTQ+ realizzato per la prima volta a Bologna e ho avuto modo di conoscere le comunità cori LGBTQ+ di tutto il mondo con le quali poi ho deciso di lavorare al nuovo progetto e al mio prossimo tour.

Il tuo nuovo singolo è “I Am What I Am”. Perché hai scelto proprio la cover di Gloria Gaynor?
Il brano nasce come sigla ed ovviamente inno del festival internazionale dei cori LGBTQ+, me ne sono innamorata così tanto che ho deciso di farne un arrangiamento ancora più corale e usarlo come singolo e nome del prossimo tour. Per questo progetto ho deciso anche di coinvolgere anche otto cori differenti (Coro LGBTQ+ di Bologna Komos, il Johannesburg Queer Chorus, il OurSong Atlanta, il Serial Singer Gospel Choir, il Sing Out Bristol) per trasmettere ancora più forte di desiderio di unità e coesione.

Senhit - I am what I am

Cosa rappresenta per te Gloria Gaynor? Hai ricordi del passato legati a lei?
Gloria Gaynor è tutt’ora una grande icona e volevo celebrare i 40 anni della prima uscita di “I am what I am” ricantando una delle sue canzoni più famose. Gloria è party, spensieratezza, divertimento e credo di aver consumato le corde vocali cantando I Will Survive.

Simbolo di questa cover è un bracciale viola, colore scelto da te per esprimere il tuo rifiuto verso pregiudizi e preconcetti. Ma secondo te, come si possono superare?
Credo sia molto importante tenersi informati e cercare di ascoltare quanto più possibile il prossimo… viviamo in un mondo troppo condizionato dal web e dai social e siamo diventati miopi e impauriti. Il dialogo, l’ascolto e il confronto possono senz’altro aiutare a sensibilizzarci a vicenda e ad ampliare le nostre visioni.

Da gennaio 2024 partirà il tuo tour europeo. Puoi darci qualche anticipazione su come sarà lo show?
È da tempo che lavoravano su un tour… il successo di “Adrenalina”, il brano che ho proposto per l’Eurovision, mi ha dato molta visibilità in Europa e con l’uscita del mio nuovo il singolo “I am what I am” l’idea era di creare un unico inno e messaggio forte. Abbiamo deciso di costruire questo mini tour per i club d’Europa che si concluderà a New Work, dove divertimento e consapevolezza ne faranno da padrone. La prima data sarà nella mia Bologna il 17 dicembre al DumBo e poi le date successive saranna partire da gennaio, non vedo l’ora.

Senhit - Foto di Pedro Quintana
Senhit – Foto di Pedro Quintana

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