
Erano in 40 mila a attendere la prima data negli stadi di Blanco. E lo Stadio Olimpico di Roma, teatro di innumerevoli partite della “sua” As Roma, lo ha accolto come un idolo. Due ore di show in cui Riccardo Fabbriconi ha toccato il cielo con un dito e ha ripercorso i primi anni di successi. Quel sogno di quando era pizzaiolo, oggi, è diventato realtà.
Blanco, il più giovane artista italiano a esibirsi in uno stadio, sarà sul palco dello Stadio San Siro di Milano giovedì 20 luglio. Biglietti su Ticketone.
Il racconto del concerto
Luci spente e “Rose rosse” di Massimo Ranieri come intro per accogliere sul palco un gruppo di persone incappucciate per il ‘rito sacro’ di Blanco nel suo primo stadio. Aperte le porte della sua cattedrale gotica – ispirata nello stile e nel lettering all’Innamorato che Blanco ha tatuato sulla schiena -, si parte con “Anima tormentata”, apripista dell’ultimo album, per proseguire poi con “L’isola delle rose”, primo singolo estratto. Nel frattempo si staglia sopra il palco la mega scritta “Innamorato”. Arriva subito la prima dichiarazione d’amore alla città – «Anche se non sono nato qui, questa è una città troppo importante per me. Mi sono sempre sentito di Roma. Voi siete a mia famiglia» – per poi cantare “Finché non mi seppelliscono”, nuovo inno della società giallorossa.

“Un briciolo di allegria” feat. Mina è arrivata subito come un pugno in faccia. «Lavoravo in pizzeria – ha ammesso Blanco dopo il brano – vedere ora tutta ‘sta gente è incredibile. Dovete sempre crederci, se non ci credete voi non ci crede nessuno. Prendete il vostro sogno e realizzatelo». Cori per Michelangelo, fidata ala del cantante, hanno accolto il set acustico con tanto di camping fire sul palco: “La mia famiglia”, “Nostalgia”, “Innamorato” e “Afrodite”.
Ospiti Lazza e Mace
Il terzo set di Blanco, quello più dance, si apre con “La canzone nostra” e Mace che fa capolino («Uno dei primi a credere in me»). Dopo “Belladonna (Adieu)”, è stato il momento di “Bon ton”, singolo di Drillionaire in cui ha fatto incursione Lazza, la sera prima sul palco del Rock In Roma (qui il racconto). Spazio all’orchestra per l’esecuzione di una manciata di brani. Da “Fotocopia” a “Mezz’ora di Sole”, da “Lacrime di piombo” a “Blu celeste” («Una canzone importante per me») fino a “Brividi”, canzone vincitrice di Sanremo 2022. E una corsa a perdifiato tra gli spettatori del prato dell’Olimpico.
L’ultima parte del concerto di Blanco è una discesa ripida emozionale. Da “Notti in bianco” a “Stella” («Dedicata a una ragazza») fino a “Mi fai impazzire”. Qui il cantante ironizza sulla sua performance a Sanremo 2023 in cui, non sentendosi in cuffia, ha spaccato un tappeto di rose. All’Olimpico, invece, si è dedicato allo sbriciolare le lettere (di compensato) che compongono il titolo della canzone («Come a Sanremo»). “Vada come vada”, pezzo finale del secondo disco “Innamorato”, ha chiuso il concerto del figliol prodigo di Roma.
La scaletta di Blanco allo Stadio Olimpico di Roma
- Anima tormentata
- L’isola delle rose
- Sai cosa c’è
- Pornografia (Bianco paradiso)
- Finché non mi seppelliscono
- Un briciolo di allegria
- Ancora, ancora, ancora
- Giulia
- Scusa
- Ladro di fiori
- Set 2:
- La mia famiglia
- Nostalgia
- Innamorato
- Afrodite
- Set 3:
- La canzone nostra
- Belladonna (Adieu)
- Bon Ton
- Set 4:
- Fotocopia
- Mezz’Ora di sole
- Lucciole
- Lacrime di piombo
- Blu celeste
- Brividi
- Set 5:
- Paraocchi
- Raggi del sole
- Notti in bianco
- Stella
- Mi fai impazzire
- Vada come vada
