Kabo, il nuovo EP è “Luciano” – Track by Track

"Luciano" EP Kabo

“Luciano” è il nuovo EP di Kabo, rapper e cantautore della provincia milanese, in passato già al lavoro con Dj Myke, Big Fish e Marco Zangirolami, e prodotto interamente da alone.nowhere.

Composto da cinque brani, due dei quali, “Spettri” e “Modì”, ad anticipare quello che è il fil rouge di tutto l’EP: l’inadeguatezza, il sentirsi fuori posto. In ogni canzone lo sguardo di Kabo si sofferma su qualcosa: dal capitalismo alla spiritualità, dagli spettri personali all’amore, dove al centro del racconto c’è l’uomo, con il suo ostinato tentativo di non farsi divorare da uno mondo sempre più cannibale. 

Track By track

Modì
Mi è servita per analizzare il processo che porta le persone a consumarsi all’interno del tritacarne rappresentato dalla nostra società. Questa analisi mi ha fatto capire qual è la mia vera fonte di pace interiore, il mio posto sicuro, casa mia. 

Spettri
Un brano che parla di me. Identifico la scrittura come linguaggio terapeutico per leggere la vita nei momenti più bui. È un brano che racconta di rapporti umani e spirituali, di passioni ardenti e di sogni che spesso condizionano la vita fino a disintegrarla. Spettri è un brano che mi è servito per trascinare fuori i mostri dal castello, prenderli a schiaffoni e farli scappare. In pratica, un esorcismo. 

Dio negli occhi
Un rifiuto, sgangherato e urlato a gran voce, del ricatto della redenzione divina, del “siate buoni e un domani tutti verrete premiati”. Penso sia una bugia, per diversi motivi. Perchè non credo in Dio come entità religiosa. Perchè sulla terra non siamo tutti uguali come vogliono farci credere, e di conseguenza perchè penso che una persona affamata o attaccata dai potenti  possa avere pienamente il diritto di rubare e, in rari casi, anche di uccidere un altro essere umano per proteggersi. Questo pezzo mi ricorda che ci sono valori che stanno sopra tutto, leggi incluse, e che ogni tanto è giusto fermarsi un attimo per ricordare a Dio di farsi i fatti suoi. 

Luciano
La title track dell’ep. Questo pezzo è semplicemente un sasso che tiro forte al cielo, fino ad arrivare a colpire la persona di cui parlo, per farla voltare e per dirgli “Non ci siamo mai scordati di te, testa di cazzo. Qui sotto solita merda, fortunato tu che hai schivato gli ultimi due anni. E lì come te la passi? Che si dice dall’altra parte? Va che tra poco arrivo eh, non manca poi così molto, ho già 32 anni. La stessa età che avevi tu quando ti sei levato dalle scatole. Sei stato l’unico di noi che diceva sempre di voler morire giovane e che ha avuto davvero le palle per farlo. Ciao bello!” Questo fratello, che manca molto ogni giorno, non si chiamava Luciano, ma Vincenzo. E’ stata una di quelle figure che, da ragazzino, mi hanno indirizzato verso la musica e verso lo scrivere, da cui è partito tutto, un grande amico. L’ ep è dedicato a questa persona. Ultimamente, e goliardicamente, si faceva chiamare Spa Liboni o S. Liboni, in riferimento al criminale fuggiasco italiano Luciano Liboni. Un personaggio oscuro, super latitante e assolutamente inadeguato alla società attuale. Come Vincenzo, come questo ep, come me. “Luciano”.

Settembre
Un brano che parla della mia visione dell’amore. Una visione mutevole, una bugia o una verità che noi ci raccontiamo a seconda delle nostre complicazioni emotive e sentimentali del momento. A volte l’amore diventa una bellissima illusione. Il brano racconta la fine di una storia affrontata con profondo nichilismo e con la consapevolezza di non sapere che cosa sia l’amore e che cosa significhi davvero amare. La conclusione del brano spazza via queste nubi per lasciare spazio al sereno, per lasciare posto alla ricerca e al ritrovamento di se stessi per ricominciare. E sì, qui parlo proprio di me.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.