Benvenuti nel “Multisala” a cielo aperto di Franco126

Dammi tre parole: amici, amore, Roma. Questi i tre ingredienti principali del “Multisala”, il secondo disco di Franco126. L’artista passa da una situazione in solitaria pre-Covid (“Stanza Singola”) a un vero e proprio assembramento – per ora purtroppo ancora virtuale – in un multisala a cielo aperto in cui attende tutti gli invitati: il pubblico.

“Multisala” accende le luci, prima flebili poi lentamente piรน forti, sul momento interiore del cantautore trasteverino che torna su quei 126 scalini di Trastevere, lรฌ dove รจ iniziato tutto. Un modo per attingere forza in un momento in cui la forza non c’รจ, accompagnato da subito dal compagno di etichetta Calcutta (“Blue Jeans”)

E allora Franco si tuffa nel suo Pozzo di Lazzaro, ritorna alla Scalea del Tamburino e colora gli scalini di viola che nella simbologia dei colori rappresenta la metamorfosi, la transizione ma anche il mistero e la magia. Una magia che solo la musica puรฒ dare, quella che lui stesso vuole infondere direttamente negli animi degli ascoltatori.

Canzoni essenziali che prendono quel pizzico di sale romano – sicuramente meno rispetto al precedente lavoro – mentre il giovane trasteverino tenta di espandere le proprie mire verso il Nord Europa (“Ladri Di Sogni”) ma anche a sonoritร  prettamente pop inglese (“Nessun Perchรฉ”). E proprio d’inglese profuma quel “Vestito A Fiori” in cui quasi riecheggia “Careless Whisper” di George Michael.

<<O felici gli uccelli! Hanno il canto perchรฉ hanno il nido>>. Le mire da conquistadores del cantante vengono ancora frenate proprio dalle sue radici romane. Il nido, perรฒ, รจ anche la forza piรน grande di Franco126.

Ascolta “Multisala” di Franco126.

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