
Energia incontenibile per la triade Bad Wolves, Megadeth e Five Finger Death Punch.
La singolaritร che ha visto brillare sul palco tre leggende del rock pesante si รจ rivelata una detonazione metallica che ha vaporizzato l’intero stage dellโAlcatraz di Milano, e galvanizzato la muscolatura del pubblico che ne รจ stato investito. Unโesplosione allโinsegna delle seconde occasioni, tra rehab e battaglie per la vita.
Dopo aver annunciato il loro piรน grande tour da headliners nelle arene europee tra gennaio e febbraio 2020, e a distanza di 3 anni dallโultimo concerto in Italia (a Padova) i Five Finger Death Punch hanno regalato al pubblico nostrano un meraviglioso trittico nu ed heavy metal.

Si comincia coi Bad Wolves, promessa del genere di cui i FFDP sono ormai veterani, nonchรฉ fenomeno mondiale dopo la celeberrima cover di โZombieโ dei Cranberries (i cui proventi sono stati destinati ai parenti della piรน che compianta Dolores โO Riordan). Fin da subito la band dimostra di essere padrona del palco, con un Tommy Vext che calibra le note con la stessa potenza di Brad Arnold dei Three Doors Down, complice anche unโesperienza coi FFDP dopo il meltdown del cantante Ivan Moody proprio nel 2017, anno della neoformazione dei Bad Wolves. Il personaggio di Tommy Vext ha una valenza molto positiva per i fan di tutte e 3 le band, sia per il suo bagaglio di formazione heavy, sia per il ruolo di filler che ha agevolato lโuscita dal rehab del controverso Moody, sia in quanto uomo imperfetto che ha fatto pace col suo burrascoso passato, prima ancora che grande voce.
Dopo aver infiammato a dovere gli animi, si passa quindi ai puntualissimi Megadeth, multi-platinum legend band dal tratto trash metal che di trash inteso come sostantivo non ha proprio nulla.
โHangar 18โ, โPeace Sellsโ e โSymphony of Destructionโ sono gli immancabili evergreen della gioielleria, mentre il rilancio dei brani โAngry Againโ e โDread and the Fugitive Mindโ ne fanno da fiore allโocchiello, senza trascurare le incursioni nel contemporaneo, con tre estratti dallโalbum del 2016 “Dystopia”.

Lโeleganza di Dave Mustaine, avvolto dal calore del pubblico dopo aver vinto la battaglia contro il cancro, tradisce attimi di commozione per lโaffetto dimostrato da persone di ogni etร . Fa fatica a parlare della vicenda senza spezzare la voce, ma la reazione non tarda ad arrivare con scroscii di applausi ed urla di felicitร . Giร a questo punto si potrebbe dire che il preannunciato sold-out e la resa finale di questo show siano perfettamente riusciti.
Ma sono allโincirca le 21.30 quando, terminati i preparativi sul palco, รจ la volta del vero cuore pulsante della serata.
I Five Finger Death Punch, con una posa visuale da drughi di Arancia Meccanica, allo scoccare del trentesimo minuto esplodono con โLift Me Upโ dellโalbum “The Wrong Side of Heaven and the Righteous Side of Hell”, perla del 2013 da cui attingeranno diverse altre glorie. ร unโinesorabile discesa negli inferi dei bikers, una puntata di True Detective fra le paludi della Louisiana mescolata con Walking Dead e Sons of Anarchy. I tatuaggi sulla nuca del cantante Ivan Moody sembrano finalmente simboleggiare un ritrovato equilibrio dopo i difficili trascorsi tra dipendenze alcoliche e istinti violenti, e lo dimostra una misurata e potentissima vocalitร che parte dal profondo per arrivare alle stelle. L’ominima cover dei Bad Company, “Burn MF” e la cover a cappella di โWrong Side of Heavenโ sono solo alcune delle innumerevoli prove vocali di un cantante che sembra uscito da un sogno dei Disturbed, intensificato dai Godsmack e blandito con gli Shinedown.

Costumi di scena, laser (un plauso particolare va fatto al comparto luci di questo straordinario show) dreadlocks in stile Korn e mazze da baseball alla Negan regalate a giovanissimi fan, decretano il trionfo di un genere che รจ e sarร sempre in voga, perchรฉ non รจ di moda mai.
