L’estensione dell’anima dei Notwist

The Notwist in concerto a novembre a Rivoli, ROma, Napoli e Pisa con uno spettacolo ispirato a "Messier Objects"

Sono passati 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, quella fortificazione che, dividendo la Germania Ovest da quella Est – e piรน verosimilmente una parte dell’Europa dall’altra – ha influito nelle carriere artistiche di artisti come David Bowie, Pink Floyd, Elton John e U2.

Dalla trilogia berlinese del Duca Bianco (“Low”, “Heroes” e “Lodger”) al ben piรน noto “The Wall” toccando le corde russe di “Nikita” di Sir Elton fino ad arrivare alla “Zoo Station” di Bono Vox e soci, coprendo cosรฌ uno spazio temporale di circa trent’anni il cui fulcro รจ stato un insieme di calcestruzzo che impediva la vista da una zona all’altra della cittร  di Berlino.

Proprio nel 1989 in Germania, mentre i rave si svolgevano ancora nelle cantine e nei capannoni abbandonati delle periferie, una piccola band iniziava la sua carriera nel post-hardcore, sviluppando poi negli anni quello che comunemente identificheremo come indietronica.

Durante gli anni ’90 i Notwist cambiarono lentamente il loro sound, da rock band fino a band indie ed elettronica grazie anche all’influsso di band come Radiohead e, successivamente, Mogwai. Tutte le repressioni degli anni ’80 e gli impedimenti dettati dalla fortificazione della capitale tedesca, sfociarono prima in rabbia punk rock e poi, razionalizzata, รจ diventata pian piano una carta d’identitร  in musica per la band dei fratelli Acher.

Tra colonne sonore e un numero considerevole di album, i Notwist sono passati dallo Spazio Diamante di Roma per presentare uno spettacolo inedito profondamente ispirato da “Messier Objects”, album di b-sides e brani inediti del 2015, al cui interno sono raccolti una serie di lavori e composizioni strumentali (tutti numerati e con la denominazione “Object”) in cui si fondono teatro, cinema, radio e televisione. Non mancano nella setlist i classici come “One With The Fraks”, “Kong”, “Pilot” e la super hit “Consequence”.

Omaggio all’astronomo francese Charles Messier, soprannominato “cacciatore di comete”, e alla sua classificazione di 110 oggetti celesti (nebulose e ammassi stellari), lo show dei sei musicisti tedeschi รจ un’immersione nello Spazio piรน profondo con suoni ancestrali e tempi che si dilatano per lasciare posto alla grandezza dell’Universo inteso (anche) come estensione dell’anima.

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