Chris Cornell, il suo medico nega il sovradosaggio di farmaci

Il dottor Robert Koblin ha negato il sovradosaggio di farmaci contro l'ansia a Chris Cornell
Chris Cornell – Foto di Per-Otto

L’ex dottore di Chris Cornell, frontman dei Soundgarden e Audioslave, ha negato il sovradosaggio dei farmaci per l’ansia all’artista di Seattle. Vicky Cornell ha intentato una causa contro il Dr. Robert Koblin per negligenza nel novembre 2018. All’epoca, lei sosteneva che il Dr Koblin avesse prescritto 940 dosi di Lorazepam (noto anche come Ativan), farmaco per ridurre l’ansia, e Oxycodone negli ultimi 20 mesi della vita di Cornell senza nemmeno aver esaminato il cantante.
Cornell è deceduto nella sua stanza d’albergo il 17 maggio 2017, a soli 52 anni e il rapporto tossicologico ha rivelato che nel suo sangue sono state trovate tracce di diversi ansiolitici.

Ora, alcuni documenti ottenuti da The Blast hanno rivelato che il Dr. Koblin ha negato queste accuse, sostenendo che Cornell conosceva i rischi dei farmaci e gli effetti collaterali. Il dott. Koblin ha anche affermato che Cornell era una “persona incline alle dipendenze” e anche che “un medico non è da ritenersi responsabile quando la morte di un paziente si verifica a causa di una malattia”. Ha affermato, in ultimo, di aver fatto tutto il possibile per aiutare Cornell.

“WHEN BAD DOES GOOD” – IL SINGOLO POSTUMO DI CHRIS CORNELL

Intanto Brad Pitt e il regista Peter Berg sono al lavoro su un documentario su Chris Cornell dopo il successo del concerto “I Am the Highway: A Tribute To Chris Cornell”. Vicky Cornell è attualmente al lavoro su un film sulla vita del cantante di Seattle, prodotto dalla società di produzione Film 45 di proprietà di Berg e Pitt.

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