
Domenico Imperato, artista vincitore nel 2014 del Premio De Andrรฉ, ha da poco pubblicato il nuovo album Bellavistaย in cui personaggi, storie e cittร di provincia (e molto altro…) vengono amabilmente e delicatamente descritti dal cantautore di Acquaviva delle Fonti, il tutto mischiandoย rock, pop e world music superando i confini del Tropicalismo tipico brasiliano.
Abbiamo fatto qualche domanda a Domenico Imperato riguardante non solo il suo album Bellavista ma anche i suoi legami artistici e le sue aspettative musicali per il futuro.

Ciao Domenico!
Prima di tutto complimenti per “Bellavista”, un album complesso per la sua intensitร di racconti e dalle tinte forti, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla delicatezza in cui hai saputo cantare di vite al limite e anche di nostalgie di amori passati.
Ti vogliamo fare qualche domanda a riguardo…
Il tuo sound รจ stato paragonato al cantautorato di De Andrรฉ e De Gregori e alla world music e tropicalismo di Caetano Veloso e Vinicio Capossela, ti rispecchi in questo? Quali tra questi โ o altri artisti โ sono stati la tua maggiore fonte di ispirazione per testi e musiche di Bellavista?
Grazie per i complimenti!
Sono tutti dei grandi Maestri per me. Credo ogni artista debba provare a ripartire da dove si sono fermati i grandi e cercare di aggiungere qualcosa di nuovo. De Andrรจ e De Gregori insieme a Pino Daniele, Dalla, Conte, Battisti, Modugno sono le basi per chiunque voglia scrivere canzoni in italiano. Capossela รจ stato un grande per la nostra generazione, riuscendo a proseguire questa tradizione con una sua originalitร e contemporaneitร . Agli inizi degli anni zero quasi tutti i giovani cantautori come me si imbattevamo in Vinicio, scrivevamo tutti come lui, bisognava fuggire da lui. Lui ha saputo cogliere l’urgenza della world music che nella nostra epoca รจ a mio avviso un bene prezioso. L’incontro di cultura, se avviene con competenza e rispetto, puรฒ generare delle perle di bellezza e in questo Vinicio รจ stato bravissimo. Io seguo questa linea, ascoltando molta musica dal mondo, nonostante in Italia mi sembra che spesso ci sia un po’ troppa autoreferenzialitร e cecitร rispetto a ciรฒ che arriva da fuori. Caetano Veloso e tutto il mondo tropicale brasiliano sono una delle sfumature principali e che piรน mi hanno arricchito, ma c’รจ anche la musica africana, quella francese e anglo-americana. Musicalmente sono un entusiasta onnivoro.

Dal canto nostro in Bellavista ci abbiamo sentito, oltre che Caetano Veloso, anche Paul Simon, a quale di questi due ti senti piรน vicino? E Perchรฉ?
Forse per la scelta di una certa sensibilitร acustica, dell’uso della chitarra classicaโฆanche se in questo nuovo lavoro c’รจ pure molta elettricitร e groove. Sono piรน legato a Caetano che conosco meglio e ho cantato tanto, per me lui รจ stato uno degli artisti fondamentali. Il periodo vissuto in Portogallo e poi in Brasile mi ha permesso di crescere molto al livello artistico e umano, credo sia importante partire armati di una chitarra e sedersi tra tribรน straniere ed ascoltare i loro canti. Sempre con cura, umiltร e devozione: la musica รจ una missione. Paul Simon lo ascoltavo piรน quando era ragazzino. Sono due nomi enormi e mi fa piacere che tu abbia sentito questa vicinanza.
Le tue origini dicono Puglia e Campania, vivi in Abruzzo e sei stato in Brasile e Portogallo, si puรฒ dire che rappresenti un melting pot di culture.
A quale ti senti piรน legato artisticamente?
Decisamente si. Sono fiero delle mie origini. Mi sento molto legato a Napoli, la terra di mio padre, che era anche un cantante non professionista e che per primo mi ha passato la passione per la musica. Napoli รจ una delle cittร piรน belle e artisticamente piรน ricche del mondo. Poi c’รจ la puglia di mia madre con Acquaviva delle Fonti dove sono nato. Insomma sono un meridionale: figlio del mediterraneo, del Sud Italia, della Magna Grecia. ร un posto bellissimo! Un mix di culture e popolazioni: l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa. Io sento nel mio sangue questa radice musicale che scorre forte, questa melodia antica e questi ritmi di tamburi. In Brasile un mio amico cantautore mi disse: “nel tuo canto cโรจ qualcosa di moro”. Credo si riferisse proprio a questo, al mediterraneo che mi scorre dentro. Perรฒ a un certo punto, non mi bastava e sono sceso fino alle coste del Brasile, ancora piรน a Sud, forse per capire ancora meglio chi sono e da dove vengo.
Michelangelo Merisi, ovvero il Caravaggio, era solito dipingere la realtร : prostitute, morti e tossici erano i suoi modelli preferiti per descrivere al meglio il tormento dell’animo umano.
Alla luce di questo e di alcune tue canzoni presenti nel disco (“Stefano”, “Nino”), ti descriveresti come un cantastorie che vuole fermare bene nel tempo un momento e una storia specifica? Un vero e proprio scenografo dell’umano.
Che direโฆCaravaggio era un gran genio, come ben sappiamo, e aveva colto questa grande ricchezza. Spesso ci conformiamo alla maggioranza e invece dovremmo avere piรน attenzione per le minoranze, gli esclusi, quelli come Stefano che vivono ai margini o che semplicemente vivono a loro modo e nel loro mondo: un altro modo e un altro mondo possibile. Se guardiamo bene, con attenzione, con coraggio e con sensibilitร ci accorgiamo del grosso paradosso: i piรน, i normali, in realtร sono vuoti, tra i disadattati, gli esclusi, i silenziosi, i poveri pazzi in realtร c’รจ molta poesia e spesso molto da imparare.

In ultimo, alla luce del tuo duetto con Erica Mou, quale altra/o cantante della musica attuale ti piacerebbe che cantasse con te in un tuo brano? Preferiresti scegliere qualcuno vicino alla tua filosofia di pensiero e di genere (come Capossela per esempio)?
Beh cantare o collaborare con Vinicio sarebbe fantastico. L’ho anche conosciuto una seraโฆ Ci sono molti artisti che mi piacciono, anche tra quelli della mia generazione, ma credo che per queste cose conti anche un po’ l’affinitร elettiva come dicevi tu e anche il destino, il caso. Ciรฒ che deve accadere alla fine accade sempre e il fato ci mette lo zampino per avvicinare le anime affini.
Grazie per il tuo tempo!
Grazie a voi per la preziosa attenzione.
