Ignazio Deg, “Sulle scale di Ostuni” è il nuovo singolo dedicato a una donna misteriosa

Dopo l’energia corale di “Puglia Nuova”, Ignazio Deg torna con un brano più intimo, costruito su
un’immagine precisa e quasi cinematografica: una donna vestita di rosso, sola, che balla sulle scale
di Ostuni. Un incontro breve, sfiorato, diventato la scintilla narrativa di “Sulle scale di Ostuni”, il
nuovo singolo dell’artista pugliese.

«Ti ho vista da sola sulle scale di Ostuni / parlavi d’amore con due sconosciuti» apre il brano,
mettendo subito a fuoco lo sguardo dell’autore: un avvistamento casuale, un momento minimo che
però resta inciso. La città bianca fa da cornice, quasi da personaggio, mentre la donna diventa una
figura magnetica, sospesa tra realtà e suggestione. Musicalmente, il brano si muove su un pop folk
luminoso, che strizza l’occhio al ritmo twist e a un sound che richiama l’energia spontanea di una
banda di paese: fiati, chitarre acustiche e una leggerezza ritmica che rende il pezzo immediato e
cantabile, senza mai perdere profondità emotiva. È una Puglia che suona viva, autentica, lontana
dagli stereotipi. Il brano porta avanti la strada che Ignazio ha intrapreso negli ultimi lavori:
tradizione pugliese incastrata dentro un pop moderno, pulito, diretto. Non un omaggio nostalgico,
ma un linguaggio nuovo che racconta il Sud attraverso immagini quotidiane e sentimenti non
filtrati.

Il testo si muove tra osservazione e confessione, tra memoria e perdita: «E adesso che non sei più
mia / io prego tutti i santi e poi Maria / e proprio sotto casa mia / io ti aspetto sempre». Una
devozione semplice, quasi ingenua, che descrive bene la dimensione emotiva del brano: non
l’amore epico, ma quello che rimane addosso anche quando si vorrebbe lasciarlo andare. C’è anche
la Puglia d’inverno: «E anche se nevica / ti scriverò una dedica / sul vetro della macchina / col sole
di domenica». Un’immagine quotidiana, domestica, che riesce a essere evocativa senza forzature,
sostenuta da una melodia che accompagna senza invadere.

In “Sulle scale di Ostuni”, Ignazio Deg racconta una storia che potrebbe appartenere a chiunque: un
volto intravisto, una danza improvvisata, la sensazione di aver perso qualcosa senza averlo mai
davvero avuto. «Ti ho detto non ci penso più / ma resti solamente sempre tu» ripete nel ritornello,
quasi a riconoscere che certe presenze rimangono, anche quando la ragione non saprebbe spiegare il perché. La figura misteriosa incontrata a Ostuni non viene mai definita del tutto. Non ha un nome,
non ha un contesto. Rimane un’immagine – forse una proiezione, forse un ricordo. È proprio questa
ambiguità a renderla potente: un istante osservato da lontano che diventa una canzone.
Con questo singolo, Ignazio conferma il suo modo personale di scrivere: partire da un dettaglio, un
gesto, una scena minima, e usarla per costruire una narrazione emotiva dal respiro quotidiano.
“Sulle scale di Ostuni” è una piccola storia, ma autentica. Una che resta, proprio perché non cerca di
essere altro.

Sulle scale di Ostuni

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