Romaeuropa Festival, dal 4 settembre al 16 novembre la nuova edizione: il programma

Romaeuropa Festival 009 Hotel Pro Forma, Blixa Bargeld, IKI - Flammenwerfer Foto Emma Larsson

Dal 4 settembre al 16 novembre il Romaeuropa Festival, diretto da Fabrizio Grifasi, festeggia la sua quarantesima edizione. Saranno 110 gli spettacoli per 250 repliche con 700 artisti da tutto il mondo e oltre due mesi di programmazione, superando i confini tra musica, danza, teatro, arti digitali e creazione per l’infanzia.

Nel 1986 Romaeuropa Festival nasceva come un’utopia, con l’entusiasmo di chi crede che la cultura possa cambiare una città, una stagione, una generazione. Oggi, a distanza di quarant’anni, quella visione culturale che si riteneva audace e impossibile è la realtà concreta di un operare sempre attento alle diverse sensibilità del presente.

“Il percorso che qui presentiamo è, come sempre, il risultato del lavoro di una squadra composta da molti giovani che affiancano coloro che hanno vissuto gli esordi del Festival, nato nel 1986 su impulso di Jean-Marie Drot, allora direttore dell’Accademia di Francia e di Monique Veaute che ne ha curato e sviluppato l’architettura artistica, assieme al sostegno di Giovanni Pieraccini che ne è stato a lungo Presidente. L’incontro con Elisabeth Wolken, allora direttrice di Villa Massimo e con le Accademie e gli Istituti Culturali europei a Roma, permise un ulteriore sviluppo artistico e istituzionale. Questo spirito di dialogo, confronto e cooperazione continua a guidare la nostra attività, nella speranza che l’àncora della cultura aiuti ad affrontare i grandi cambiamenti che stanno configurando il futuro del mondo attuale”, afferma il Presidente della Fondazione Romaeuropa Guido Fabiani.

Prosegue il Direttore Generale e Artistico Fabrizio Grifasi: «Con la quarantesima edizione del Romaeuropa Festival esploriamo il potere dell’immaginazione come forza di cambiamento, mettendo in dialogo le visioni artistiche con le sfide concrete del presente, tornando a costruire uno spazio di confronto in cui convivono i grandi protagonisti della musica, della danza e del teatro e le nuove generazioni di artisti che esplorano i confini della creazione, il patrimonio del Novecento, la storia del Festival stesso e gli orizzonti futuri”.

Il programma dei concerti di Romaeuropa Festival

Eredità del Novecento e innovazione si intrecciano nei percorsi musicali del Festival, assieme a nuovi formati di teatro musicale, progetti di elettronica e l’attenzione a una molteplicità di compositori ed esecutori con le loro differenti estetiche. Tante le collaborazioni con Accademia Nazionale di Santa Cecilia per gli spettacoli presentati nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone: torna dopo 15 anni al REF l’icona dell’avanguardia newyorkese Laurie Anderson per presentare, in prima italiana, la nuova versione di Let X = X (2025), live che, tra narrazione, sperimentazione e suoni multimediali, la vede sul palco insieme alla band Sexmob. Tra le presenze storiche del Romaeuropa Festival, Alessandro Baricco torna in scena con Novecento: Il duello un progetto ideato con Alessio Bertallot e Stefano Bollani che lo vede protagonista di una speciale dialogo tra parola e musica, con la partecipazione di Enrico Rava.

È ancora l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la sua Orchestra e Coro a omaggiare John Adams, artista emblematico del minimalismo americano, nel programma John Adams in Rome con estratti da Nixon in ChinaShort Ride in a Fast Machine e la suite di Billy the Kid di Aaron Copland. I percorsi dedicati al minimalismo proseguono con la presenza di Christophe Chassol, che con l’ensemble Miroirs Ètendus unisce le visioni di Steve Reich alle proprie composizioni tra jazz e pop; e Constellation del Leone d’Oro alla Biennale Arte Christian Marclay con le sue sperimentazioni musicali e visive che incontrano le composizioni di Stephen O’Malley Éliane Radigue nell’esecuzione di ONCEIM (Orchestra of new creation, experiments and improvised music).

Elettronica e musica acustica convivono nelle nuove proposte del giapponese Ryoji Ikeda presente al Festival con due differenti appuntamenti: Utratronics, nuova esperienza audio-video tesa a sfidare i confini tra fisico e virtuale e Music for strings, live (realizzato in collaborazione con Villa Massimo – Accademia Tedesca Roma) che lo vede dialogare con l’Ensemble Modern per tradurre le composizioni elettroniche che lo hanno reso uno dei più interessanti sperimentatori a livello globale. La collaborazione con Villa Massimosi estende, inoltre, alla presenza del Decoder Ensemble con il compositore e pianista Andrej Koroliov.

Infine, chiude la quarantesima edizione del Festival, il 16 novembre, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone il live del duo austriaco Kruder & Dorfmeister che celebra i trent’anni di carriera.

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