Bugo รจ (artisticamente) morto, evviva Bugo! Lโultimo concerto del cantante milanese allโAlcatraz, annunciato poche settimane fa e accompagnato dallo scetticismo di chi vedeva nella scelta della data, il primo aprile, come possibile avvisaglia di un โpesceโ ben congegnato, si รจ rivelata quella che lo stesso Christian Bugatti aveva sognato e pianificato con grande cura. Una magnifica festa che ha riportato dritti dritti indietro ai primi anni 2000, quando Bugo si affacciava sul mercato musicale guadagnandosi nel breve lasso di tempo lโimpegnativo paragone nientemeno che con Beck.
Niente orpelli, e nessuno spazio per la nostalgia o altri sentimenti tipici di un addio. Solo musica. Per due ore tonde tonde di concerto senza un attimo di tregua o pausa. Scenografia scarna โ di fatto un solo telo a fare da sfondo al palco โ niente visual o altri strani artifici moderni. Ma soprattutto, niente solita muraglia di smartphone pronta a divorare ogni singolo momento del live. E non perchรฉ ci fosse esplicito divieto di utilizzo, ma perchรฉ la gente accorsa allo storico club milanese, per lโoccasione in configurazione piรน piccola e intima, una sola cosa voleva fare: ballare, cantare, godersi ogni singolo istante dellโauto-proclamato funerale artistico del loro beniamino fra un โForza Juve!โ (squadra di cui Bugatti รจ viscerale tifoso) e qualche invito scherzoso a ritrattare dalla sua idea di dire basta.
Ispirazione finita, divertimento finito nello scrivere canzoni nuove e quindi meglio fare altro e percorrere altre vie. Un concetto che lo stesso Bugo aveva piรน e piรน volte ribadito a suo modo nelle tante interviste che avevano preceduto la serata evento, esprimendo il desiderio di fare una grande festa con gli amici di sempre a suonare con lui sul palco e con il pubblico piรน fedele (in sala era un pullulare di magliette su cui campeggiava la scritta โBugo since 2000โ) a cantare insieme a lui i suoi pezzi piรน classici. La rivincita migliore di un artista che, suo malgrado, si era trovato trasformato in una sorta di meme vivente dopo la famigerata serata di Sanremo.
Lo show
La scaletta, divisa in tre parti, รจ un concentrato di tutti i brani che hanno scandito una carriera durata oltre ventโanni. Lโinizio in trio, con le prime sferzate piรน punk e noise, quindi un set acustico in cui Bugo interagisce con il pubblico, si confessa e si racconta in un filo diretto e senza alcun filtro. Quindi via alla terza parte, dove sono arrivate, fra le altre canzoni, โCasalingoโ e โNel giro giustoโ prima del culmine con lโarrivo sul palco di J-Ax che in occhiali da sole e cappello da cowboy ha dato il suo tocco a โPasta al burroโ. Il frontman degli Articolo 31 non รจ stato il solo ospite della serata: prima di lui erano arrivati Aimone Romizi dei FASK, batterista dโeccezione in โRockโnโrollโ e il chitarrista dei New Candys Fernando Nuti.
Il duetto con Ax รจ stato il preambolo del gran finale del concerto. E ovviamente la scelta del bis non poteva che ricadere su un pezzo che รจ nei fatti lโinno di Bugo, ovvero โIo mi rompo i coglioniโ. In un attimo il palco diventa una sorta di incasinatissima giungla su cui salgono non solo tutti i musicisti ospiti della serata ma anche una decina di spettatori delle prime file invitati personalmente dallโartista ad unirsi alla festa direttamente nel suo cuore pulsante. Difficile trovare una conclusione migliore. Festa doveva essere e festa รจ stata. In attesa di scoprire cosa farร da grande Bugo.
La scaletta dellโultimo show di Bugo
- Questione dโeternita
- Il sintetizzatore
- Vado ma non so
- Uh!
- Nei tuoi sogni
- Benzina + Millennia
- Rockโnโroll โ Aimone Romizi (FASK) alla batteria
- Gel โFernando Nuti (New Candys) alla chitarra
- Cโรจ crisi
- Comunque io voglio te
- Che diritti ho su di te
- Spermatozoi
- Vorrei avere un dio
- Cosa fai stasera
- Per fortuna che ci sono io
- Casalingo
- Sabato mattina
- Carciofi
- Giro giusto
- E invece sรฌ
- Me la godo
- Come mi pare
- Finalmente io ti vedo sicura
- Mi manca
- Pasta al burro โ con J-Ax
- Non lo so
- Finale corale: Io mi rompo i coglioni