“È finita la pace”, dentro e fuori dalla bolla di Marracash

Marracash album copertina "è finita la pace"

Dopo “Persona” e “Noi, Loro, gli altri”, il rapper milanese Marracash è tornato con “È finita la pace” che chiude la trilogia e lo proietta verso il suo primo tour negli stadi italiani questa estate.

Viaggio nella “Bolla” di Marracash

“Sono agitato come Simba, è nel mio genoma
Due sonniferi ed un Rivotril sembravano due g di coca
La mia testa va da sola, se la taglio
So che le uscirebbero le zampe come un ragno”


Non puoi essere agitato se non sai quando uscirà un disco, eppure appena l’ho scoperto ho sentito il corpo e la mente tradurre in spasmi una sensazione emotiva di difficile controllo. Fare paragoni con “Persona” e “Noi, Loro, Gli Altri” o non farli? Questo è il dilemma, avrebbe risposto un letterato assai famoso. Ma infondo se un artista ha la capacità di colpirti e di regalarti emozioni, spunti e riflessioni le comparazioni interessano poco.

Dentro la bolla

Sto cercando di entrare nella “Bolla” di “È finita la pace”, ma l’impatto – termine che poi tornerà – è un Power Crash da incidente con gli airbag aperti. I primi due brani “pettinano” la coscienza critica, in una crasi fotografica ampia che fa urlare forte su almeno 7-8 barre di attualità straordinariamente immortalata. Sta iniziando a colpirti, a lavorarti ai fianchi, a portarti in un terreno che vuoi o non vuoi ti lascerà i segni. È una progressione che non puoi – o forse non vuoi – arrestare: è un impulso intuitivo-controintuitivo quello che ti fa sciroppare “Gli sbandati hanno Perso”. La “Bolla” è un rischiatutto continuo, un “Lascia o raddoppia” da montagne russe.

Marracash - GLI SBANDATI HANNO PERSO (Lyric Video)

Mentre proseguo capisco che sta per risuccedere una cosa che mi era successa in passato con “Persona” e “Noi, Loro, Gli Altri”: in giro accampo scuse…voglio correre un pericolo. Rimanere da solo col disco. Forse però non avrei mai pensato di scontrarmi con una tripletta come “È finita la pace”, “Detox / Rehab” e “Soli”. Ma che cazzo ti salta in mente di campionare “Firenze (canzone triste)” di Ivan Graziani e “Uomini soli” dei Pooh?!? Non vendo più un monolocale free nel torace, ma nonostante non faccia brutti sogni non mi sento minimamente pronto all’impatto di questo dialogo che arriva dagli anni ’80 e porta ai giorni nostri.

Tramortito: suonato come un pugile all’angolo, da un brano dopo l’altro. La fatica di ascoltare e
comprendere mi scava quasi un sorriso beffardo sul viso. E’ quello degli sportivi quando completamente esausti non riescono a tenere in tensione il proprio corpo.
Non so più neanche se lo ascolto in macchina, in metropolitana, sdraiato sul divano con i pensieri che aleggiano e galleggiano tutti intorno. Exit-strategy: decido di prendermi una pausa e non ascoltare subito la seconda parte. Ho bisogno di una pausa: mentre mi riecheggia tutto nella testa.

Marracash - Foto di Andrea Bianchera
Marracash – Foto di Andrea Bianchera

La volontà di osare di Marracash

Cosa mi dovrei aspettare? Marracash ti fa rimbalzare fra l’introspezione, la critica, l’attualità: la bolla si è inspessita, inasprita da testi che puntano agli atteggiamenti di ognuno di noi non dimenticando mai il contesto nel quale viviamo. Ora non ne esci più, puoi barattare un riascolto progressivo con un simil rallentamento, ma in realtà sei circondato dalla durezza di un vissuto che in tante circostanze non hai avuto il coraggio di tirare fuori ma che hai sperimentato sulla tua pelle.

È un disco che osa in canzoni come “Factotum”, “Vittima”, “Troi*”, “Penthotal” e “Lei”: in un’epoca di
featuring obbligati cantarle da soli è un atto di volontà forte, di sana presunzione, di evoluzione e di passaggi di vita. Avere un’età considerata matura “ma non giocare a nascondino con i propri problemi” è un messaggio potente: un lascito valoriale inestimabile. Rettilineo del traguardo: ultimo brano, ultime stilettate in serie. La musica e le barre ti accompagnano verso l’Happy End.

Marracash - LEI (Lyric Video)

Fuori dalla bolla

Stai uscendo dalla “Bolla” di Marracash: ma la “Bolla” ti ha segnato, insegnato e calamitato. Ce l’hai più dentro di quanto pensi. Ascolti e riascolti, scrolli le tracce, le riapprezzi, ne discuti e forse per capirle appieno ha bisogno di un tempo che puoi concederti per guardarti dentro in maniera approfondita. Un po’ seduta psicologica un po’ ecografia della grande tavola dei sentimenti.

“Non esiste altra vittoria che essere sé stessi
Non esiste altro modo di essere sé stessi se non scegliere
È finita la pace, l’accondiscendenza
C’è una nuova pace: la consapevolezza
Fabio e Marracash
E alla fine è un happy end”

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