
“Non è solo un film ma è anche un viaggio sentimentale e spirituale, nella Napoli e nella memoria di Pino Daniele. E un racconto identitario. Questo è un ‘Pino Begins’ come il Batman di Nolan”. In queste parole del regista Marco Spagnoli c’è il ritratto, a quasi 10 anni dalla morte, del cantautore napoletano rappresentato nel film “Pino Daniele – Nero a metà”: nei cinema solo il 4, 5 e 6 gennaio 2025.
Un documentario per riscoprire l’uomo dietro l’artista, grazie ai racconti e le emozioni racchiuse in uno dei suoi album più rappresentativi, “Nero a metà”, terzo album uscito nel 1980 e riportato in tour, fino a pochi giorni prima della sua morte, nei palasport italiani nel 2014.
Il film su Pino Daniele
Prodotto da Fidelio ed Eagle Pictures, per la regia di Marco Spagnoli, “Pino Daniele – Nero a metà” ripercorre la prima parte della carriera di Pino Daniele. Attraverso gli occhi di Stefano Senardi, amico di lunga data e storico produttore di Pino, il documentario offre uno sguardo inedito sul legame tra l’uomo e l’artista, esplorando il lato più autentico e personale del musicista napoletano.
Le interviste
Senardi guida il pubblico attraverso una serie di interviste esclusive con alcuni dei più stretti collaboratori e amici di Pino. Tra i protagonisti delle interviste, i musicisti che hanno accompagnato Pino Daniele nella sua straordinaria carriera, dando voce a storie ed aneddoti unici tra cui Tony Esposito, James Senese e Tullio De Piscopo.
Le performance di giovani talenti
Il regista Marco Spagnoli crea una narrazione che mescola immagini di repertorio, musica e testimonianze, dando vita a un percorso emozionale che esplora la cultura napoletana e il suo legame indissolubile con l’anima di Pino.
In questo modo le immagini di Napoli si fondono con le melodie di Pino Daniele, creando un’esperienza visiva e sonora. Per lo spettatore è un’immersione nel mondo dell’artista anche grazie alle performance di giovani talenti come Andrea Radice con Fabrizio Falco, Gabriele Esposito, Chiara Ianniciello con Antonio D’Agata e Giulio Scianatico.

