Toolbar: «Mille anime ma sempre guardando al Pop. Essere giovani oggi: meraviglioso e noioso»

Toolbar

La band trentina Toolbar pubblica il nuovo album omonimo, realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. Un’opera variegata e profonda, in cui gli artisti esplorano il conflitto interiore che viene accusato dai giovani giornalmente, nei diversi aspetti della vita quotidiana.

Dieci tracce per un viaggio sonoro ed emotivo, anticipato dal singolo “Igloo”. i Toolbar invitano l’ascoltatore a entrare nella propria dimensione, fatta di caos e incertezza, ma anche di crescita e scoperta.

Toolbar album copertina

Ciao ragazzi. Nel disco esplorate il conflitto interiore dei giovani nella vita quotidiana. Quanto c’è di autobiografico?
Le immagini evocate sono ispirate a fatti realmente accaduti ma non è detto che il protagonista si tratti di qualcuno di noi. Abbiamo messo in fila dieci brani cantati in prima persona da un giovane qualunque, mettiamola così. Questo conflitto è raccontato al meglio in “Igloo”.

Com’è per voi essere giovani oggi?
Meraviglioso e distraente, elettrizzante e noiosissimo.

Il disco è un mix di generi. Anche i gusti musicali dei Toolbar sono così variegati?
Abbiamo cercato di non metterci paletti sulla scrittura, ne è uscito un album che mette alla prova in maniera orizzontale le nostre abilità. I brani sono principalmente il risultato del duro lavoro di Edo, che li ha prodotti e arrangiati mettendoci l’anima punk, il suo gusto j-pop, il carattere R&B, le sue sample-skills hip-hop, ma la prospettiva è sempre stato il pop. Sicuramente siamo cinque personalità diverse e abbiamo differenti passati musicali, quando discutiamo di musica discutiamo fervidamente, ma quando è ora di pubblicare, le nostre canzoni piacciono a tutti, altrimenti non si pubblica.

In “Correre” cantate del desiderio di scappare dall’ipocrisia e dalla falsità delle persone. Vi riferite a qualche situazione in particolare?
Ma in che periodo assurdo viviamo?! Non ci vogliamo esporre politicamente e vorremmo far parlare la musica al posto nostro, ma poi ci sembra di non fare gola agli algoritmi e allora ogni scusa diventa buona… Vogliamo tutto e subito, ci paragoniamo ai migliori mettendo le nostre idee alla gogna… È ovvio che ci odiamo e ci martoriamo e ci consumiamo. Ci piace stare male.

L Gordo e Moonet sono i due featuring del disco. Come vi conoscete?
L Gordo collabora con noi dal giorno 1, essendo cugino di Andre, ci ha sempre aiutati a comprendere la nostra vena conscious e a scrivere testi nuovi. Per un certo periodo nel 2019 ha anche accompagnato alcuni concerti sul palco, in pezzi appunto come ‘Piedi Freddi e Silver Haze’ che risale a quel periodo, periodo in cui ci sembrava di essere arrivati al capolinea di un’era, da cui saremmo usciti tutti diversi.
L Gordo è un grande liricista e il suo estro ci ha sempre colpiti. Il suo sostegno è significato molto a questo progetto. Moonet è anche il bassista degli Stunt Pilots e di Assurditè, l’abbiamo conosciuto al BMA Festival del 2022, gli abbiamo fatto sentire dei pezzi e lui ha voluto scrivere una strofa su ‘Senna’. Abbiamo legato anche perché ama il Trentino.

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