Ultimo, è partito da Trieste il tour negli stadi

Ultimo a Trieste - Foto di Simone Di Luca
Ultimo a Trieste – Foto di Simone Di Luca

È partito da Trieste il nuovo tour negli stadi di Ultimo. Sono 405.000 biglietti venduti, un dato che porta a 1.650.000 il numero di biglietti venduti in carriera, dopo la data zero allo Stadio Nereo Rocco della venue friulana.

Ultimo è salito ieri sul palco del suo nuovo show, presentato ad una folla entusiasta, sotto una pioggia incessante che ha reso se possibile ancora più magica l’atmosfera di questo grande ritorno. Due ore di musica ininterrotta con una scaletta che ha aggiunto agli storici successi del cantautore romano alcune nuove hit tratte dall’ultimo album “Altrove”.

La band di Ultimo

Ad accompagnare Ultimo in questa grande avventura live appena iniziata, una band d’eccezione: Joel Ainoo alle tastiere, Manuel Boni alla chitarra, Jacopo Carlini al pianoforte, Mylious Johnson alla batteria, Raffaele “Rufio” Littorio alla chitarra, Silvia Ottanà al basso, Andrea Innesto al sax, Pierluigi Potalivo alla chitarra e ai cori, Chiara Di Benedetto al violoncello, Tommaso Belli e Alessia Giuliani al violino, Marco Venturi alla viola, Davide Albrici al trombone, Alessandro Bottacchiari alla tromba, e Alice Tombola ai cori. La direzione musicale è affidata ad Andrea Rigonat.

Ultimo a Trieste - Foto di Simone Di Luca
Ultimo a Trieste – Foto di Simone Di Luca

Il palco

Diverse le dimensioni che compongono questo live colossale: oltre al palco imponente (60 x 22 metri), 900mq di ledwall a dominare le retrovie per un’altezza di 18m, un massiccio impianto luci (più di 600 corpi illuminanti), e i visual sviluppati da Galattico hanno fatto da magico corredo traghettando gli spettatori nel mondo dei testi del cantautore, presente anche un doppio allestimento a mezz’aria per alcuni componenti della band e piano al centro che ha ospitato un mini set di due brani suggestivi, “Racconterò di te” e “Quel filo che ci unisce”. La passerella centrale (50 mt) è stata invece protagonista di un set piano e chitarra dall’estetica più urban, che ha fatto da cornice al momento dedicato ai nuovi brani, “Occhi lucidi“, “Quei due innamorati” e “Altrove“, mentre un palco B con un terzo pianoforte ha regalato un lungo momento acustico dedicato ad alcuni brani-culto (tra le altre “I tuoi particolari”, “Giusy”, “Piccola stella”, “Pianeti”) eseguiti nella loro forma più originale, supportate da un oceano di voci, coro degli oltre ventimila che hanno affollato il Nereo Rocco per questa data zero.

Momento toccante l’interpretazione di “Alba”, un vero e proprio quadro, realistico e volutamente crudo, che alla lirica delicata e del brano contrappone immagini di guerra, a ricreare un clima quasi sospeso che riporta il pubblico alla realtà che quotidianamente vediamo da lontano: “t’immagini se tutto questo fosse la realtà”, che sul finale riavvolge il nastro sugli orrori e riporta la visione onirica di un mondo che torna alla normalità, alla pace.

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