
«Mi sono licenziato dal mio posto di lavoro da elettricista, per il quale avevo un contratto a tempo indeterminato, per provare a fare musica al 100%», racconta così Alessandro Casali la sua nuova vita come Mediterraneo, la sua nuova identità artistica. Dopo “Italia”, “Marenero” è il suo nuovo singolo, prodotto insieme a Michelangelo, in cui convivono diverse sonorità: dal cantautorato al funky fino all’indie-rock.
“Marenero” è il racconto di una ritrovata libertà per Mediterraneo, e della consapevolezza che anche i momenti difficili vanno accolti con la giusta leggerezza. Ad accompagnare il singolo c’è il video firmato da Alessandro Ressia e girato con una macchina a pellicola del 1950.

Da dove nasce “Marenero”?
La canzone arriva al culmine di un intenso periodo di sforzo creativo: qualche mese fa mi sono licenziato dal mio posto di lavoro da elettricista, per il quale avevo un contratto a tempo indeterminato, per provare a fare musica al 100%. Mi sono chiuso in studio – o a volte in casa – a scrivere, scrivere e ancora scrivere. “Marenero” è una di quelle canzoni che nasce e che si chiude subito, ci sono voluti 15 minuti per metterla insieme. È stato un periodo di fuoco, anche perché ho una famiglia, ma sono contento della mia scelta.
Ascoltando “Marenero” la cosa che cattura immediatamente è il sound: è nato prima quello o il testo?
La prima cosa che è arrivata è stata quella relativa al sound. In testa avevo già un’idea funky e da lì mi sono poi mosso sul testo. Con Michelangelo, che ha prodotto il tutto, abbiamo dato vita a questa cosa. Per quanto riguarda il testo invece, vi posso dire che per me “Marenero” è la voglia di vivere un momento di mutamento e difficoltà con leggerezza, sapendo che poi arriverà qualcosa di più bello. C’è difficoltà, tempesta, ma anche voglia di guardare oltre.
Uno sguardo oltre: se pensi alla prossima canzone, come sarà?
La prossima canzone sarà diversa e quella dopo ancora differente. Come autore voglio sperimentare, avendo sempre gli strumenti in mano: è quello che so fare. Il prossimo pezzo non sarà un altro funky. Ogni canzone è un’immersione in un’atmosfera propria. Ci saranno uscite che spero possano avere connotati freschi e piacevoli: mi piace cambiare. Per me la musica non dev’essere un “fissarsi” su qualcosa, altrimenti perderebbe tutta la sua magia.
Il Mediterraneo dei prossimi anni invece che target si è dato?
Penso al futuro dandomi un anno di tempo: l’obiettivo nei prossimi 12 mesi è quello di tirare fuori un album di musica suonata e cantata interamente o quasi interamente. I prodotti suonati al 100% stanno tornando in auge. Il cantautorato totale è quello che mi piace ed è quello che sono. Vedo tante novità fatte di canzoni e sperimentazioni.

