
«Roma è stata una delle prime città che ci ha accolto nel 2016, a Na Cosetta al Pigneto. Stasera è invece na cosona, na bellissima cosona». Con queste parole Riccardo Zanotti, voce dei Pinguini Tattici Nucleari saluta il pubblico nell’ultima data romana del “Fake News Indoor Tour” al Palazzo dello Sport dell’Eur dopo l’apertura con “Scrivile scemo”.
Quattro date complessive nella Capitale per un totale di 36mila spettatori. E nel 2025 torneranno negli stadi con il loro “Hello World” – all’Olimpico saranno il 4 luglio.
L’omaggio alla Palestina dei Pinguini Tattici Nucleari
Dopo i mostri di “Scooby Doo” e della ‘sindrome post concerto’ di “Verdura” arriva il momento del tatuaggiolive (“Hold On”) per poi lasciare il posto al «vero sex symbol della band», il tastierista Elio Biffi che chiede agli spettatori di estrarre il loro «strumento musicale» che portano sempre in tasca e di farlo suonare: le chiavi.
«Sono un oggetto potentissimo – dice Biffi – simbolo di tutto quello che aprono. Automobili, cassaforti oppure casa vostra. Ma sono anche il simbolo di un popolo che non ha più una casa da aprire. Sto parlando del popolo palestinese». Poi il tastierista dei Pinguini Tattici Nucleari legge alcuni versi di una poesia, «di un poeta di quel popolo che si chiama Mahmoud Darwish. E vorrei farlo, però, accompagnato dal suono delle vostre chiavi».
Un messaggio forte prima della canzone che parla di casa loro, “Bergamo”, seguita immediatamente da “Hikikomori” e poi da “Freddie” («Non una classica canzone d’amore»), cantata anche qui da Biffi.
La sposa “Giulia”
A seguito di “Lake Washington Boulevard”, una canzone che «ha cambiato la nostra storia, spinta solo dal pubblico», i Pinguini si siedono al tavolo posto al centro del Palazzo dello Sport. «Non una tavola periodica», dicono, bensì «un falò» in cui, continua Zanotti, «si raccontano storie di vita, anche della nostra». “Scatole” è l’antipasto che poi porta a “Giulia”, in cui il cantante della band va nel primo anello per portare poi sul palco una sposa che, manco a farlo apposta, si chiama Giulia.
La “Cena di classe” anticipa la seconda parte del concerto, quella più pop, aperta con “Giovani Wannabe” e “Ricordi” («Con una gabbia trasmettiamo al meglio come descrivere una persona affetta da Alzheimer, saremo sfocati. Questo secondo noi rappresenta la perdita dei ricordi», dice Zanotti). Due ballerini rubano la scena mentre il cantante sale sugli spalti per fare il baciamano alle donne.
Fiamme, fuochi e realtà aumentata
Dopo il dj set del chitarrista Nicola Buttafuoco che richiama altri successi della band (“La banalità del mare / Tetris / Bagatelle / Monopoli”) arriva la tripletta con “Rubami la notte”, “Coca zero” e “Antartide”, antipasto di “Dentista Croazia”, «dedicata a noi sei e a tutte le persone che sanno lavorare in gruppo».
Tra fiamme, fuochi d’artificio e realtà aumentata, lo show dei Pinguini Tattici Nucleari giunge alla fine con “Ridere”. Poi il bis, richiesto a gran voce dai presenti. “Zen”, “Ringo Starr” e la «storia d’amore nata da una mail di una professoressa», “Pastello Bianco”. Perché, conclude Zanotti, «non ce ne frega niente quale sia la differenza tra le ciliegie e le amarene ma una canzone la cantiamo tutti insieme».
La scaletta dei Pinguini Tattici Nucleari a Roma
- Scrivile scemo
- Scooby Doo
- Verdura
- Hold On
- La storia infinita
- Bergamo
- Hikikomori
- Freddie
- Lake Washington Boulevard
- Scatole
- Giulia
- Cena di classe
- Giovani Wannabe
- Ricordi
- La banalità del mare / Tetris / Bagatelle / Monopoli (DJ set)
- Rubami la notte
- Coca Zero
- Antartide
- Dentista Croazia
- Ridere
- Zen
- Ringo Starr
- Pastello bianco
- Fuori dall’hype (outro)
