“Queen Uncovered”, nel libro di Peter Hince la storia segreta di Freddie Mercury e soci

"Queen Uncovered", nel libro di Peter Hince la storia segreta di Freddie Mercury e soci

Per undici anni il fotografo e scrittore Peter Hince ha vissuto il suo personalissimo sogno: capo roadie dei Queen, ha avuto libero accesso al backstage di alcuni dei più importanti momenti della storia della musica, sempre al fianco della band britannica mentre Freddy Mercury e compagni registravano, andavano in tournée e folleggiavano in giro per il mondo.

Grazie a “Queen Uncovered”, disponibile anche in lingua italiana con traduzione di Simona Garavelli, ha deciso di divulgare uno straordinario archivio di fotografie private e rarità, in gran parte inedite, che mostrano com’era la vita a fianco di quella che è stata una delle più grandi rock band di tutti i tempi.

“Queen Uncovered”: tra segreti e fotografie

Con più di 500 fotografie, cimeli e ricordi il libro apre le porte all’esclusivo e sconfinato archivio dell’autore, raccontando il suo tempo al ritmo pulsante della storia del rock. La raccolta mostra la band al lavoro, a riposo e mentre si diverte: in tour, in sala registrazione o durante le riprese dei video più iconici, ai party e nei momenti tranquilli lontani dalla scena.

Il libro è presente anche nel bookshop di “Queen Unseen” – la più importante mostra sui Queen allestita in Italia – in corso proprio in questi giorni a Milano presso la Fondazione Luciana Matalon (Foro Buonaparte 67) e in programma fino al 5 maggio 2024.

Racconta Peter Hince: “Non saprei dire perché, ma all’ultimo spettacolo dei Queen a Knebworth, nell’agosto 1986, ebbi come il presentimento che sarebbe stato l’ultimo. E così fu. Freddie diceva sempre che non sarebbe mai diventato la parodia di se stesso, muovendosi sul palco sbuffante e ansimante con abiti ridicoli quando non fosse più stato snello e agile come una volta. Non potendo dare il massimo, si sarebbe ritirato con buona grazia. Cosa che fece. Tanti mi chiedono che cosa avrebbe fatto Fred se fosse stato ancora vivo. Io rispondo che sarebbe stato qualsiasi cosa avesse voluto essere, e la musica ne avrebbe sicuramente fatto parte. Forse continuando i progetti dei Queen o magari tramite altre collaborazioni. O componendo colonne sonore per film o un album solista di classici in uno stile diverso, solo lui e il pianoforte. O forse sarebbe tornato alla sua arte, la pittura e il disegno. Qualunque cosa avesse scelto, avrebbe dovuto appassionarlo e incuriosirlo. Freddie aveva sempre sorpreso tutti, e non ho dubbi che avrebbe continuato a farlo”.

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