Ainé: «Separazione e distacco nel mio “Buio”. Ma nella rinascita solo leggerezza»

Ainé - Foto di Brando Pacitto
Ainé – Foto di Brando Pacitto

“Buio” è il primo capitolo del nuovo concept album dell’artista soul e R&B Ainé. Sarà un’opera in due parti che si completerà con la seconda parte dal titolo “Leggero”. Un diario emotivo che racconta l’elaborazione di una separazione e la successiva rinascita.

Un cammino, quello di Arnaldo Santoro in arte Ainé, che parte dal preannuncio del dolore fino ad arrivare alla scoperta dell’armonia tra l’ombra e la luce. Dodici brani per dodici mesi in cui l’artista ha imparato a casere e a rialzarsi anche grazie alla collaborazione di diverse eccellenze e nuovi talenti del pop e dell’R&B italiano: da Serena Brancale a Emanuele Triglia.

Ainé copertina EP "Buio"

Come descrivi il tuo “Buio”?
È stata un’esperienza personale. “Buio” lo descrivo come separazione e distacco in maniera universale, da qualcosa e da qualcuno. Una cosa che vivo sulla mia pelle. Per poi passare a “Leggero” che è invece la parte della rinascita.

Come mai hai deciso di accoppiare un mese ad ogni canzone?
È un fatto temporale di esperienza. Sono 12 brani e a ognuno è stato affiancato un mese dell’anno. Sono stati scritti negli ultimi due anni ma sono stati accoppiati ai mesi. Ogni canzone racconta quello che ho vissuto in quel mese.

Ma perché “Leggero” e non luce?
“Buio leggero” è un gioco di parole creato pensando al momento della separazione e del distacco. Uno si trova nel buio e nel momento della rinascita dire ‘luce’ era troppo scontato. Nel momento della rinascita c’è leggerezza, c’è sembrato più interessante questo gioco di parole.

Però “Scappare” e “Pareti” riprendono l’Ainé vecchio stampo. Le altre sono più acustiche. È tutto fatto apposta?
È venuto tutto naturale. Nel disco volevamo qualcosa di molto intimo così poi una volta uscito “Leggero” volevamo dare lo stacco con la rinascita. Lì ci saranno brani clubby, uptempo, elettronici.

I brani di “Buio” sembrano tutti scritti nella tua stanza.
Alcuni sono stati scritti nella mia stanza, nel mio salone dove ho gli strumenti. Altri nella mia testa, ma ero in luoghi diversi. Per “Giugno” ero a Lanzarote, per “Agosto”, invece, stavo facendo il Cammino di Santiago.

E hai trovato la tua “luce” nel Cammino di Santiago?
Sì assolutamente. Ho trovato una calma, una leggerezza e una consapevolezza di tante cose in questi mesi, durante la scrittura del disco. Attraverso i viaggi e la terapia. Con l’età riesci poi ad avere il coraggio di fare cose e superarle. Spero di essere maturato internamente.

Ainé - Scappare - Giugno (lyrics video)

E credi di essere maturato anche a livello musicale?
Bè nella musica non si smette mai di imparare.

Ci sarà sperimentazione anche in “Leggero”?
Assolutamente sì. Ogni brano è legato all’altro, è la cosa bella di questo disco. C’è un filo conduttore. Non puoi andare avanti senza aver sentito il pezzo prima. Un diario in cui ogni mese ha un senso.

Stai pensando ai live?
Ora stiamo chiudendo tutto il tour. Cercherò di girare più possibile con la mia band. Mi piacerebbe anche aggiungere qualche fiato, violini e coristi.

Ainé - Foto di Brando Pacitto
Ainé – Foto di Brando Pacitto

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