Ami: «Con “Mi resisti” celebro i miei ricordi più cari. Ho lasciato l’indeterminato per seguire la musica»

Ami


“Mi resisti” è il nuovo singolo della cantautrice romana Ami (nome d’arte di Noemi Damiani), scritto a 4 mani con Serena Ventre, in arte Ashes. È un brano nato dal profondo legame emotivo che vive ogni volta che ritorna nel paese dei nonni, il suo rifugio sicuro nel quale riesce a sentirsi veramente se stessa.

“È come se le note e le parole mi riportassero indietro nel tempo, facendomi rivivere tutte le emozioni che ho provato”, ammette Ami raccontando che “Mi resisti” è “un omaggio a quei luoghi che hanno sempre saputo accogliermi, indipendentemente dal mio stato d’animo”.

Ami "Resisti" copertina singolo

Ciao Ami! “Mi resisti” è un brano nato dal legame che hai con il paese dei tuoi nonni. Qual è questo paese? Puoi raccontarci di più?
Ciao! “Mi resisti” è davvero una canzone molto personale per me, legata ai paesi dei miei nonni, uno si trova a Rieti e l’altro in Abruzzo. Questo legame con loro è molto importante, rappresenta le mie radici familiari e una parte significativa della mia identità. Infatti questo brano è un omaggio a tutti i miei ricordi più cari. Questi sono i posti che mi hanno sempre accolta, indipendentemente dal mio stato d’animo. Dove ho annusato profumi, ascoltato parole sussurrate e voci che faranno sempre parte di me. Credo che i luoghi, così come le persone, hanno il potere di influenzare e plasmare le nostre vite in modi che spesso non comprendiamo fino in fondo.

Com’è nato invece il sodalizio artistico con Ashes?
Grazie alla mia etichetta ho avuto il piacere di conoscere Ashes. Siamo entrate subito in sintonia. Infatti grazie a questa reciprocità sto imparando a tirare fuori le parole giuste e trasformarle in qualcosa di davvero bello, come in “Mi resisti”. Dietro a tutto questo lavoro c’è profondo rispetto, collaborazione e una sincera volontà di supportarsi a vicenda.

Sulla copertina del singolo ci sono le ‘coordinate sulla pelle’ del brano. A quali luoghi corrispondono?
Come dicevo sono i due paesi d’origine dei miei quattro nonni. Uno si chiama Collaralli, situato a Rieti, ed è un paese piccolino di circa 12 case e ancor meno abitanti, tra cui due di questi erano i genitori di mio padre. Da loro ho imparando cosa significhi apprezzare le cose più semplici e scontate che la vita ci offre, ma soprattutto ho capito il valore della parola amore. L’altro si chiama Collepaganica, si trova in Abruzzo, decisamente più grande rispetto il primo. Dove i miei nonni materni sostenevano le redini con forza per tutti noi. Qui siamo cresciuti davvero in tanti, mio fratello, 5 cugini, i miei zii, i miei genitori ed io, che sono la più piccola della famiglia. Una casa pronta ad ospitare tutti. Ho imparato cosa significhi non sentirsi soli, godere della compagnia di una famiglia numerosa.

Nel 2021 hai lasciato il tuo lavoro a tempo indeterminato per dedicarti alla musica. Ora, tre anni dopo, credi ancora che sia la scelta giusta?
Assolutamente sì, ritengo ancora fermamente che sia stata la scelta giusta lasciare il mio lavoro a tempo indeterminato per dedicarmi alla musica nel 2021. Questi tre anni mi hanno dato l’opportunità di esplorare la mia passione e di crescere come artista in modi che non avrei mai immaginato. Ho avuto l’opportunità di creare, esibirmi e connettermi con persone fantastiche attraverso la musica, ed è stata un’esperienza incredibilmente gratificante e formativa. Nonostante le sfide lungo il cammino, la mia decisione di seguire il mio cuore e perseguire la musica è stata pienamente confermata dalle esperienze e dalle soddisfazioni che ho vissuto da allora.

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