
Un abbraccio lungo 3 ore e 10 minuti al Palazzo dello Sport sabato 23 marzo accompagna verso la sua conclusione la residency nella Capitale di Renato Zero per presentare i brani del suo ultimo album “Autoritratto”.
Dopo otto show, domenica 24 marzo il cantautore saluterà Roma. Prossimi appuntamenti a Bari (14 giugno, Arena della Vittoria) e Napoli (21 giugno, piazza del Plebiscito).
La grande celebrazione di Renato Zero
Dopo l’apertura con “Il ritorno” e “Come mi vorresti”, Renato Zero consegna subito al pubblico una delle sue perle più preziose, “Cercami”. Il segreto di Zero? “La strada. Ci ammalia, ci istruisce con un viavai di anime. Alla strada devo molto”, rivela dal palco l’artista. Dallo schermo i video di Pino Insegno guidano i diversi blocchi dello show, le diverse facce del ‘baraccone’ Zero.
Interrotto a più riprese dal pubblico che lo invoca adorante, il Re dei Sorcini dà l’ultimatum: “Chi non vuole ascoltarmi è pregato di tapparsi le orecchie”. Poi chiama sul palco il Maestro Adriano Pennino per suonare piano e voce insieme a lui “Fantasia”. Prima dell’esecuzione di “Sciopero”, Poi Renato Zero chiede un minuto di silenzio per le 137 persone che hanno perso la vita durante un concerto al Crocus City Hall, a Krasnogorsk, nell’oblast di Mosca.
La seconda parte dello show
“I no lo hanno svezzato”. Le nuove parole di Pino Insegno aprono la seconda parte dello show che inizia con “Il grande mare” (“Per chi attraversa il mare”) e continua prima con “La pace sia con te” e poi con “Sosia”. “Di Renato ce n’è uno, gli altri sono solo imitazioni”, tiene a far sapere Zero dal palco, “ma ne riconosco solamente uno: Giorgio Panariello”. Poi Mario Vicari, altro grande amico del cantautore sale sul palco per eseguire “Ancora Fuoco”, nel ricordo di Gigi Proietti (“Quante ne abbiamo combinate noi tre insieme”).
Nel momento più atteso dello show, i suoi successi anni ’70, però Renato si defila, lasciando spazio al coro che canta e coinvolge il pubblico nel medley composto da “Madame / Mi vendo / Resisti / Triangolo / Baratto / Galeotto fu il canotto / Morire qui”. Il sipario si chiude con una triade di tutto rispetto. “Il mercante di stelle”, “Vita” e l’inno “I migliori anni della nostra vita” accompagnano per mano i fan verso una notte stellata ma Renato Zero ricorda loro che “il viaggio non è ancora finito: questi 73 anni tutto sommato non pesano”.
Le grandi assenti in scaletta
Sono molte le canzoni assenti dalla scaletta romana di Renato Zero di sabato 23 marzo. A iniziare da “Il carrozzone” e “Baratto” (entrambe contenute in “EroZero” del 1979) e “Il cielo” (1977). A mancare sono anche “Amico” (1980) e “Nei giardini che nessuno sa” (1994). Proprio quest’ultima è stata eseguita a Firenze con Elodie ospite speciale.
Ma la cantautrice romana è tornata a trovare il Re dei Sorcini anche nella Capitale. Mercoledì 20 marzo infatti Elodie ha cantato “Cercami” insieme a Renato Zero, dopo averlo ospitato nella tappa dell'”Elodie Show 2023″ il 5 dicembre al Nelson Mandela Forum di Firenze.
Sul palco con Renato Zero
Zero, che ha ideato, scritto e diretto lo spettacolo, è affiancato on stage da una superband composta da 11 musicisti (Danilo Madonia – direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli – basso; Lele Melotti – batteria; Bruno Giordana – tastiere e sax; Rosario Jermano – percussioni; Giorgio Cocilovo – chitarre; Fabrizio Leo – chitarre; Stefano Bergamaschi – tromba; Emanuele Feliciani – tromba; Elisabetta Mattei – trombone; Fabio Tullio – sax), un coro a 10 voci e dall’orchestra Piemme Project coordinata dal primo violino Prisca Amori; arrangiamenti a cura del M° Alterisio Paoletti e del M° Adriano Pennino.
La scenografia è a cura di Igor Ronchese e Gigi Maresca, il light design di Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di Younuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), a legare spettacolo e racconto con un impatto fortissimo sulla messa in scena.
