Bassolino, la visione groove di una “Città futura”

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Losco e pulp. “Città futura” di Bassolino è la colonna sonora di un ideale film popolato da gangster, cartomanti e cantanti “di giacca”. Ancorato a una terra bruciata dal Sole, il primo album del cantautore napoletano è carico di groove e affonda le proprie radici nel passato per disegnare una nuova visione del futuro.

Prodotto insieme a Paolo Petrella, “Città futura” è arricchito da cantanti e musicisti come Linda Feki (LNDFK) e Andrea De Fazio (Parbleu, Nu Genea), che dialogano fra loro mantenendo le rispettive identità e “provando a disinnescare il rischio ‘revival’”. Influenzato da artisti diversissimi, da Hermeto Pascoal ai Goblin, da Tullio De Piscopo a Franco Califano, passando per Lucio Battisti e Airto Moreira, Bassolino consegna alla musica la sua ‘opera prima’.

Bassolino "Città futura" copertina album

Il sound meridionale della “Città Futura” di Bassolino

Rivendicare con orgoglio il sound meridionale. Questo l’obiettivo delle 6 tracce del disco di Bassolino. Tra memoria e invenzione, storia e immaginario, vita e storyboard, “Città futura” rilegge e riattualizza in modo appassionato la cultura pop degli anni ’70 per provare a interpretare il presente.

Estimatore di Gilles Deleuze e Alberto SordiMario Bava ed Elio Petri, MonicelliSciascia, VolontèRodolfo Sonego, così come Antonioni e il cartomante napoletano Gennaro D’Auria. Bassolino è spesso “ispirato dalla filosofia e dalla sociologia”. Per lui la musica ha un valore esplicativo di un certo spazio storico e sociale: “è rappresentazione della società”.

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