
“Chiamo” è il nuovo EP di Lortex, giovane promessa torinese del cantautorato italiano. Un progetto iniziato nel 2020 con il singolo “Mia“, diventato virale su TikTok, e proseguito con tante altre canzoni tra pop e rap, raccontando l’amore nelle sue sfaccettature più profonde e sincere.
Un EP creato per proporre «la formula perfetta» e per parlare dell’amore «per come io lo vivo», analizzandone diverse sfaccettature ed emozioni: felicità, delusione, nostalgia, ricordi. Il titolo, scelto da Lortex, ripropone l’elemento della chiamata ed è un progetto «diretto, intimo ed emotivo, proprio come me».

Ciao Lortex! Come nasce “Chiamo” e perché hai scelto questo titolo?
Ho sentito l’esigenza di dare al pubblico un progetto più corposo dopo aver rilasciato tantissimi singoli dal 2020 per cercare di costruire una fanbase solida. Il titolo l’ho scelto dopo aver chiuso tutte le tracce dell’EP, ho letto un po’ i titoli e “Chiamo” era proprio la parola che mi piaceva di più. Perché all’interno dei brani si presenta un po’ l’elemento della chiamata, c’è un brano che inizia addirittura con la segreteria telefonica, poi si parla di chiamate non fatte, chiamate ricevute. Poi se la parola chiamo si può anche dividere in due e diventa chi amo e questo era proprio azzeccato. E poi è proprio una chiamata al pubblico e a tutte le persone che ancora devono scoprire la mia musica.
Ma come lo vivi tu l’amore? Secondo te sei riuscito a far trasparire nei testi delle tue canzoni la tua idea di amore?
Nei pezzi ci sono tutti i miei stati d’animo e tutte le sfaccettature dell’amore. Ovviamente è come lo vivo io l’amore a 23 anni. A 16 anni stavo con una ragazza e ero convinto di essere innamorato, poi due anni dopo ho capito veramente cos’era l’amore con un’altra esperienza, quindi l’amore è una scoperta continua. L’amore, per come lo vedo io, è una giostra perché si sale su questa montagna russa col partner e durante il giro ci sono alti e bassi, c’è l’adrenalina, la gioia, la paura e i momenti in cui vuoi scendere. A un certo punto finisce questo giro e ci si guarda in faccia per capire se fare un altro giro o no.
Il primo singolo “Mia”, uscito nel 2020, è stato un successo virale su TikTok. Te lo aspettavi? A chi è dedicata la canzone?
“Mia” l’ho scritto nel 2020 e lo sento ancora bello vivo. Quel pezzo l’ho scritto pensando a una persona. Non me lo aspettavo questo successo e c’è stato un allineamento di pianeti favorevole e per una volta le cose sono andate bene.
“Disastro” è una canzone di malinconia, di mancanza, mentre “Mi fai bene” è una poesia d’amore. Cosa puoi dirci?
Ma io mi lascio sempre trasportare dalle parole, come se uscissero da sole. Mentre le stavo scrivendo ho capito che stavo parlando di una situazione e di una persona in particolare. Alla base del mio lavoro di scrittura nelle canzoni c’è sempre una mia esperienza, poi spesso sono anche un po’ romanzate.
“Corallo” vede il featuring con chiamamifaro. Come vi siete conosciuti?
Non è la classica canzone d’amore e featuring. Io e chiamamifaro non ci conoscevamo però sentivo il bisogno su quel pezzo di una voce femminile. Ho fatto tantissimi provini con tante artiste in studio e a un certo punto mi hanno mandato il profilo di chiamamifaro di Spotify, non la conoscevo, e mi sono innamorato subito. Ho ascoltato un suo pezzo e ho detto ‘Sì è lei’. La settimana dopo ci siamo visti in studio, ovviamente ci siamo sentiti prima e le ho mandato il pezzo. Ci siamo trovati veramente bene anche dal punto di vista personale, quello per me è fondamentale. “Corallo” è un brano personale ma può toccare tante persone, spero possa arrivare a tutti.
“Ritornerai” invece è la reinterpretazione di “You broke me first” di Tate McRae. Perché proprio questa canzone?
Questa è stata un esperimento. Io ho scoperto il brano su Tik Tok, era virale. Mi ritrovo molto nel suo modo di fare musica e mi piaceva talmente tanto questa canzone che volevo riproporla io, riscrivendola e mettendoci il mio tocco. Questo è proprio un esperimento, non avevo mai fatto un remix.
Cosa ti aspetti dall’EP? Porterai i brani dal vivo?
Certo, voglio portare dal vivo “Chiamo”, spero con la nuova stagione di riuscirci al meglio. Ho già tutto chiaro, immagino anche un momento acustico e intimo. Ho smesso di farmi aspettative perché se te le fai al 99% rimani deluso. Vorrei solo che le persone si possano ritrovare nei miei brani, anche solo in una frase e che possano essere d’aiuto a qualcuno.

Leggi anche: Summer Vibez 2023, la lineup completa del festival

