Turin Brakes: “Svegli In Un Sogno. Il Nostro Segreto? Tiriamo Ancora Fuori Conigli Dal Cappello”

A 21 anni dal loro primo album, i Turin Brakes non si sono mai fermati e sono tornati con il nono album in studio “Wide-Eyed Nowhere”, quattro anni dopo il precedente “Invisible Storm” (2018). Scritto prima dell’arrivo della pandemia, il nuovo lavoro di Olly Knights e Gale Paridjanian è avvolto da un senso di beatitudine e di ritrovata pace interiore.

Undici nuove tracce registrate al Twin Palms Studio che confermano lo speciale stato di forma dei Turin Brakes. “Ci siamo sorpresi con quello che è uscito”, racconta Olly e si domanda: “Cosa fare quando non si è più una novità e il dado è tratto? Beh, forse dovresti essere semplicemente te stesso…”.

Il primo disco dei Turin Brakes è uscito nel 2001 (“The Optimistic LP) e ora, 21 anni dopo, siete ancora qui. Come ci si sente?
È una sensazione speciale quando ci rendiamo conto che molte band dei primi anni 2000 non suonano più. Ci piace farlo e non vediamo perché dovremmo smettere!

Cosa significa per voi il titolo “Wide-Eyed Nowhere”? Come sono nate le nuove canzoni?
È un modo per descrivere l’idea di essere svegli in un sogno. Alcune delle canzoni – soprattutto la title track – parlano di quando l’ego cade, quando ti rendi conto che sei più (o forse meno) di una storia che racconti a te stesso ogni mattina quando ti svegli dal sonno.

Com’è stato scrivere un disco durante una pandemia? Come avete trascorso gli ultimi anni?
Abbiamo scritto le canzoni prima della pandemia ma abbiamo registrato il disco subito dopo i lockdown. Abbiamo interrotto le nostre vite come tutti gli altri per la prima volta dopo molti anni e abbiamo avuto più tempo per creare qualcosa di stratificato per un’intera estate; questo ha fatto sì che l’album sembrasse diverso e che alcuni elementi impercettibili potessero respirare di vita nuova.

In più di 20 anni di musica siete sempre rimasti voi stessi. Qual è il vostro segreto?
Non abbiamo mai smesso di tirare su l’acqua dal pozzo, sembra che sia infinita! C’è sempre più musica, quindi continuiamo ad andare avanti, a prescindere da tutto. Forse siamo creature abitudinarie, ma fare musica è ancora affascinante, come un trucco magico. Nella canzone “Isolation” cantiamo di “tirare fuori i conigli dal cappello” e credo che significhi che per essere un mago della canzone devi continuare davvero a tirare fuori conigli.

“World Like That” è una canzone sul cambiamento climatico. Ma cosa fate davvero per il pianeta?
Ne parliamo spesso, ne siamo consapevoli da molto tempo. Come band siamo molto ecologici, usiamo una sola auto in tournée o prendiamo il treno e manteniamo un basso impatto. Cerchiamo anche di scrivere canzoni che incoraggino a riflettere su queste cose, sembra folle sapere che si potrebbe fare qualcosa per salvare il mondo e invece si sceglie la distruzione, ma questa è la strada che stanno prendendo i nostri politici.

“No Rainbow” è l’ultima traccia dell’album. Il verso finale “There’s No Rainbow There The Rain” credo non sia ottimistico…. Mi sbaglio? Cosa significa per voi?
Non è né ottimista né pessimista! È semplicemente accettare che non c’è arcobaleno senza pioggia. Questo è il nostro blues, che canta di quanto peso grava sulle spalle della maggior parte delle persone, il solo fatto di esistere è un po’ folle e difficile, ma è la condizione umana. La canzone offre il conforto dell’accettazione, quindi per me è positiva.

Siete una band britannica e devo chiedervi: in che modo la Regina Elisabetta II ha influenzato la vostra musica e la vostra vita? Credete che Re Carlo III sarà amato dal popolo?
Non letteralmente, tutti noi come band probabilmente pensiamo che forse la monarchia sia un po’ fuori moda al giorno d’oggi, ma siamo anche abituati a vederla come una cosa normale qui nel Regno Unito. Con la morte della regina per la prima volta molte persone sono state spinte a pensarci e forse a chiedersi di che cosa si tratti davvero, Carlo potrebbe non avere il sostegno indiscusso che aveva sua madre, perché la maggior parte delle persone l’ha accettata come se le cose fossero così, dato che sembrava essere quasi eterna. Il Regno Unito è molto nervoso in questo momento, a noi piace rendere felice la gente, quindi facciamo i nostri spettacoli e aiutiamo le persone a provare emozioni, a sorridere o a piangere, a cantare e persino a ballare!

Siete attualmente in tour. Suonerete presto in Italia?
Sì, ad aprile!

Volete raccontarci un ricordo legato all’Italia?
Ne abbiamo tanti, l’Italia è stato uno dei Paesi che ci ha sostenuto di più al di fuori di casa nostra e siamo stati in tour molte volte. Penso che entrare in mare dopo uno concerto a Fano con i Coldplay molti anni fa – era il 2003 ndr – a tarda notte e galleggiare sotto le stelle fosforescenti sia stata una delle notti più belle della nostra vita.

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