rovere: “Crescere Vuol Dire Anche Precipitare: Ora Abbiamo Sete Di Live”

“dalla terra a marte” è il nuovo disco dei bolognesi rovere, un album che è un viaggio nello spazio e nel tempo iniziato con i singoli “mappamondo”, “freddo cane”, “Bim Bum Bam”, “lupo” e “crescere”. La band racconta cosa vuol dire avere vent’anni oggi, riuscendo a mantenere il “fanciullino” che è in ognuno di noi e sarà sui palchi di tutta Italia questa estate.

<<Il disco racconta il gruppo in conferenza stampa ci ha fatto stare insieme anche se non eravamo insieme, lavoravamo su Zoom, è stata la prima volta che scrivevamo così e ci ha fatto capire molte cose.
Siamo riusciti a scrivere la maggior parte delle canzoni durante il periodo di lockdown, è stato un viaggio che condividiamo col nostro pubblico>>
. Il gruppo ha voluto rendere omaggio << a David Bowie ma anche ad altri artisti come i Pink Floyd>>.

Insieme a Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, i rovere hanno scritto “Bim Bum Bam”, “lupo” e “la libertà”, <<un punto di riferimento>> mentre giocano tanto con i ricordi e con l’infanzia, <<ci aggrappiamo ai ricordi e ci piace portare gioia tramite la nostalgia>>. I diversi contesti hanno aiutato la stesura dei brani del disco, un viaggio verso Marte dentro una bolla <<che è come abbiamo vissuto noi in questi due anni>> e poi la produzione di Matteo Cantaluppi, un <<punto di arrivo>>.

Poco prima della pandemia, i rovere si erano chiusi a lavorare a Vipiteno e <<abbiamo visto il tg e dovevamo tornare a casa>>, ammettono si averne risentito molto, <<siamo passati dagli alberghi a dare l’aspirapolvere, ora abbiamo sete di live>>. Il quintetto bolognese viaggia così alla ricerca del proprio posto nell’Universo, tra la sicurezza del passato, rappresentata dalle fiabe e dalle citazioni ’90s, e il diventare adulti: un viaggio che presto svelerà la sua destinazione finale.

La Domanda

“Crescere” e “Precipitare” sono due verbi che rappresentano l’Alfa e l’Omega della vita ma anche il pre-Covid e l’attuale situazione. Come mai le avete scelte come tracce finali del disco? E cosa vuol dire per voi oggi ‘crescere’ e ‘precipitare’?
“In effetti è vero, queste due tracce possono rappresentare l’alfa e l’omega di tanti aspetti però possono essere anche non così distinte. Forse il motivo per cui ci siamo sentiti di metterle vicine nel disco è che sono due concerti che si intersecano uno con l’altro. “Crescere” vuol dire anche “Precipitare”, a noi succede molto spesso di trovarci giù, sul fondo del barile e probabilmente anche quello ci fa crescere. “Precipitare” è anche un modo di crescere. Le abbiamo messe vicine non perché rappresentano l’inizio o la fine di un percorso ma perché insieme fanno in modo di creare questo percorso un giorno dopo l’altro”.

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