Lou Mornero, โ€œGrilliโ€ รจ un ampio respiro tra i generi

Nel 1977 Peter Gabriel pubblicava il primo disco solista e da allora in poi รจ iniziato per il cantante e musicista inglese un viaggio introspettivo e curioso nella musica. Alla ricerca di nuovi sound e vocalitร , Gabriel dร  alla luce fino ad oggi a 7 album, ognuno con un titolo breve, una sola parola. Minimale e geniale.

I primi quattro dischi della discografia di Gabriel sono omonimi a far rivalere la poca importanza di un nome riguardo allโ€™opera. Poi sono arrivati โ€œSoโ€, โ€œUsโ€ e โ€œUpโ€. Non importa un titolo, importa la sostanza, un artista si vede sempre dal suo percorso. E dalla sua continua evoluzione.

Cosรฌ a quattro anni di distanza dal primo EP, classicista e blueseggiante, Lou Mornero insieme al producer Andrea Mottadelli riesce a dare vita a unโ€™opera di Gabriel-iana memoria. โ€œGrilliโ€ รจ un canto contemporaneo, un frinire di plettri e suoni ricercati per trovare il proprio posto nel mondo. Cโ€™รจ spazio (sempre) per il blues e il soul ma anche per una โ€œOuvertureโ€, una acid ballad tra Marlene Kuntz, Pink Floyd e Kinks.
I sentimenti, le dediche, i piccoli tormenti e i pensieri limpidi escono fuori dai testi di Mornero come un libro aperto, fresco e sincero ma soprattutto senza tempo.

โ€œLaย creazioneย si produce tutti iย giorni, รจ qualcosa di nuovo e di imprevedibileโ€. Lou Mornero prende in consegna le parole del filosofo Raimon Panikkar e le porta allโ€™interno delle 8 tracce. Uno spazio di ampio respiro tra sonoritร  dub e rock, incontri inaspettati tra trip hop e folk, colori fluo e contemporanei misti a un inaspettato vintage che rimescola le carte della musica per arrivare a un fresco traguardo.

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