
Plumbeo il cielo sull’Arena Santa Giuliana di Perugia, qualche goccia di pioggia accompagna i King Crimson sul palco di Umbria Jazz 19.
50 anni di celebrazioni per Robert Fripp, unico membro originale di quello storico album del 1969, “In The Court Of The Crimson King”, che ha cambiato definitivamente la storia della musica decretando l’inizio della musica progressive.
Il Re Cremisi prende forma alle 21.30 con tre batterie a fare da frontman mentre le punte della sua corona sono rappresentate da Jakko Jacszyk alla voce e chitarra, Mel Collins (flauto e fiati), Tony Levin ai bassi e l’inventore Robert Fripp che, posizionato alla destra del palco con le sue fedeli cuffie, guida la band come fosse nel suo studio, tra chitarra, synth e mellotron.
The Journey Begins. Il lungo viaggio inizia con il suono che lentamente prende forma proprio dalle batterie, punto focale di tutto il concerto, un perfetto intro per il lungo viaggio di 50 anni diviso in due set. Nella prima parte c’รจ spazio anche per qualche estratto dal primo disco – e amatissimo da tutto il pubblico – con brani come “Moonchild” e “The Court Of The Crimson King”. Dopo 1 ora e 15 minuti finisce il primo tempo, breve pausa e poi ecco il set 2 aprirsi a sonoritร piรน anni ’80, gli anni in cui arrivรฒ Tony Levin, stravolgendo il sound della band. Dal medieval si passa al rock con le uniche eccezioni di “Epitaph” e “Starless”. Il bis, arrivato a conclusione di una ulteriore 1 ora e mezzo, รจ affidato a “21st Century Schizoid Man” che abbraccia l’arena stipata dei doni per il Re Cremisi: il pubblico adorante.
SCALETTA
- Drumsons
- Larks’ tongues in aspic
- Suitable grounds for the blues
- Cirkus
- Moonchild
- Cadence and cascade
- In the court of the Crimson King
- Discipline
- Frame by frame
- Larks’ tongues in aspic part IV
- Islands
- Sheltering Sky
- Neurotica
- One more red nightmare
- Drumzilla
- Epitaph
- The construktion of light
- Radical 1
- Meltdown
- Indiscipline
- Starless
- 21st century schizoid man
