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Weezer, a Bologna gli anni ’90 si tingono di Blue

Weezer dal vivo il 7 luglio 2019 al Bologna Sonic Park

23 anni. Tanti sono gli anni che hanno separato i Weezer dall’Italia. Era un giorno di settembre del lontanissimo 1996 quello in cui Rivers Cuomo e compagni si sono esibiti all’Open Air di Modena per il tour di “Pinkerton” e oggi tornano per un nuovo concerto. I fan presenti al Bologna Sonic Park, dai 30 anni in su, sono poche migliaia ma caldi come pochi.

I Swmrs inaugurano il palco con i brani dei loro quattro album – l’ultimo è “Berkeley’s On Fire” del 2019 – mentre Cole Becker, leader e voce del gruppo, ruba la scena al batterista Joey Armstrong, figlio d’arte di Billie Joe, frontman dei Green Day. Il mix di punk’n’roll conquista gli sguardi incuriositi dei presenti. Poi la sorpresa ha il nome dei Royal Republic: dalla Svezia quattro ragazzi in giacche di velluto rosse sotto il cocente sole di Bologna regalano 45 minuti di rock’n’roll in cui il protagonista principale è il nuovo “Club Majesty” e la bellissima key-tar imbracciata dal bassista Jonas Almén.

Alle ore 21.30 spaccate, l’enorme logo con la W si illumina mentre dagli amplificatori si sente l’intro di “Happy Days”. Rivers Cuomo, il carismatico nerd dai nonni italiani, guida la band culto per un viaggio negli anni ’90 e riprendono il discorso lì dove era stato lasciato 23 anni prima. Il protagonista principale è il “Blue Album”, esordio dei quattro californiani del ’94, con 7 canzoni su 10 in scaletta. Poi le cover del “The Teal Album” a dipingere di 80s uno spettacolo rock: ci sono “Everybody Wants To Rule The World” dei Tears For Fears, “Africa” dei Toto, “Happy Together” dei The Turtles in un mashup con “Longview” dei Green Day e “Take On Me”, amatissima hit degli A-Ha.

“In Italia c’è il miglior pubblico che abbiamo mai avuto, lo sapevo!” – afferma Rivers in adorazione verso le migliaia di persone che sovrastano la sua voce e cantano a memoria anche i riff di chitarra. I Weezer si confermano una delle migliori band degli ultimi 30 anni e rappresentano il punto di congiunzione tra gli anni ’80 e i ’90, tra il pop e il punk, tra il grunge e la new wave.

SCALETTA

My name Is Jonas
Beverly Hills
Hash pipe
Thank god for girls
Everybody wants to rule the world
Pork and beans
Africa
Troublemaker
Holiday
The world has turned and left me here
Happy together
Surf wax America
Take on me
Undone
Island in the sun
The good life
Perfect situation
Say It ain’t so
Buddy Holly

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