
2 aprile 1979: oltre 6000 persone, sfiorato il limite di capienza, affollano il Palazzetto dello Sport di Bologna, altrimenti noto come PalaDozza, richiamati da un evento che, parola di organizzatori e di locandina, โnon succedeva da cinque secoliโ. Punk, new wave, rock demenziale: questo il menรน di โBologna Rockโ, che al prezzo politico di 2500 lire, schierava il meglio della scena bolognese di quei anni, su tutti Skiantos โ capitanati dalla mente geniale di Roberto โFreakโ Antoni โ e Gaznevada. Un successo totale, malgrado la โnon esibizioneโ proprio degli Skiantos, la cui gag di prepararsi una spaghettata sul palco non fu particolarmente apprezzata dal pubblico, che lanciรฒ di tutto allโindirizzo dei musicisti, complesso un mega-gavettone che mise ko il mixer.
Dietro la cabina di regia, Oderso Rubini, produttore discografico e fondatore della Harpoโs Bazar. Ed รจ proprio lo stesso Rubini a curare la mostra โBologna Rock โ Pensatevi liberiโ che, a quarantโanni esatti dallโevento, fa rivivere lโatmosfera di unโepoca, quella a cavallo fra gli anni โ70 e gli anni โ80, in cui Bologna divenne cuore pulsante della scena culturale (e sociale) italiana. Nella musica, in primis, ma non solo: il mondo dei fumetti conosce lโestro e la matita di Andrea Pazienza, le arti performative vivono la loro epoca dโoro grazie alle Settimane Internazionali della Performance curate, fra gli altri, da Francesca Alinovi, giovane critica dโarte poi balzata agli onori della cronaca nera dopo la sua uccisione avvenuta nel 1983. Nel mentre, il Movimento del 1977 porta in piazza gli studenti, fra contestazioni e violenti scontri.
Tutto ciรฒ รจ possibile riviverlo nellโesibizione allestita allโinterno della sala โProject Roomโ del MamBo, una mostra forse piccola come dimensioni, ma ricchissima di contenuti: fanzine, ritagli di giornale, fotografie, illustrazioni, albi a fumetti costellano per tre quarti i muri perimetrali, accompagnati da una linea temporale che scandisce, anno dopo anno, le tappe miliari della storia non solo della cittร felsinea (che sarร segnata anche dallโenorme ferita dellโattentato del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria, peraltro anticipata dalla misteriosa caduta del DC-9 Itavia sul mare di Ustica) ma anche dellโItalia e internazionale. La quarta parete, invece, รจ una raccolta di copertine di vinili dei maggiori successi dellโepoca.
Nella parte centrale, tante teche anche qui traboccanti di cimeli originali, fra cui le cassette con le registrazioni di concerti, dischi e un trenino elettrico rigorosamente di marca Rivarossi a rappresentare il curioso happening musical-itinerante di John Cage che nel 1978 sonorizzรฒ un convoglio che percorse gli itinerari fra Bologna, Porretta Terme, Ravenna e Rimini: alla realizzazione del โTreno di John Cageโ, contribuirono tantissimi artisti fra cui Demtrio Stratos. A concludere la mostra, i riflessi filmati del concerto.
La mostra (costo 6 โฌ per il biglietto intero per la collezione premanente del MamBo, allโinterno della quale รจ allestita lโesibizione) รจ aperta fino al prossimo 29 settembre.















