
“La psicologia dell’artista e la capacità del Saper Essere” è stato il tema della lezione di Piero Barone (Il Volo) tenuta lunedì mattina all’Università “Kore” di Enna.
Il cantante del trio ha raccontato: “La musica fa parte di tutti noi, è centrale nella vita di ognuno. C’è chi ne fa una professione, chi una ragione di vita. Ognuno la utilizza a proprio modo, ma quello che è certo è che la musica è la colonna sonora della nostra vita. La associamo ad ogni nostro stato d’animo, ad ogni nostra emozione, ad ogni esperienza che viviamo”.
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Piero Barone de Il Volo all’Università “Kore” di Enna
Una persona “che si mette quotidianamente e costantemente in discussione”, ha continuato la voce de Il Volo. “Il termine di “persona equilibrata” penso sia anche sinonimo di “mettersi in discussione”. Nel momento in cui smetti di metterti in discussione, smetti di imparare. Per imparare e crescere sempre di più bisogna imparare a trovare sempre nuovi stimoli. Io sono una persona che non si accontenta facilmente: il fatto di stare sempre a vedere cosa verrà dopo credo sia una cosa a tratti negativa, perché non ti godi quello che stai realizzando, gli obiettivi raggiunti, però allo stesso tempo è lo stimolo giusto per andare avanti”. Come raccontato da lui, la forza di Piero Barone e del Volo è quella di “pensare sempre a quello che verrà dopo. È inutile parlare e pensare sempre del passato. Noi tutti cambiamo continuamente, il nostro modo di pensare è sempre in evoluzione. Quello che non cambia e che dobbiamo sempre avere ben chiara per non perdere l’orientamento è la nostra identità. Dobbiamo imparare a riconoscerla e dobbiamo lottare per difenderla”. “Spesso ci ritroviamo all’interno di situazioni complicate – ha proseguito Piero Barone – e se si ha ben chiara la propria identità, se si sa chi si è e chi si vuole essere, qual è il messaggio che si vuole portare, è più facile affrontare le cose. Questa è la parte più delicata del nostro cammino. Crescendo si impara a conoscersi sempre più e si impara a costruire la propria identità”.
L’educazione come bussola
Nato e cresciuto a Naro, in Sicilia e conscio che la vita lì scorre in maniera più lenta rispetto alle grandi città, Barone ha avuto la “fortuna di ricevere un’educazione che mi è stata trasmessa in maniera più lenta, si ha più tempo per assimilare le cose. L’educazione è la mia bussola, non mi fa mai perdere la rotta. Quando mi sento perso devo subito tornare al mio porto sicuro, a Naro. Quando mi sento disorientato torno a casa e bastano pochi giorni con le persone giuste per ritrovare me stesso e la mia identità. Quel porto sicuro mi permette di affrontare con estrema lucidità tutti i problemi e le cose complesse che devo superare”.
L’importanza della famiglia
Piero Barone ha poi raccontato l’importanza di essere cresciuto in una famiglia solida: “Il supporto familiare è fondamentale. Personalmente sono stati i miei nonni a trasmettermi un sistema di valori ben preciso e un’educazione importante. Ci sono due modi per trasmettere l’educazione e i valori: dimostrando, mostrando i valori giorno dopo giorno, attraverso piccoli gesti quotidiani, come hanno fatto i miei nonni, o tramite imposizione. I valori che mi hanno trasmesso mi permettono di muovermi in maniera dinamica nel mondo. Viaggiando si conoscono tantissime etnie, lingue e pensieri diversi, ma se sei saldamente fermo negli insegnamenti che hai ricevuto puoi andare ovunque e non ti perderai mai. Devo sicuramente tanto ai miei genitori, tutti i risultati che ho ottenuto sono dovuti soprattutto a loro. Vorrei soffermarmi però sull’importanza di mio fratello e mia sorella, che sono stati una parte fondamentale e preponderante nella mia vita. Quando è arrivato Il Volo mio fratello aveva circa 16 anni e mia sorella 10. Nonostante la giovanissima età hanno avuto la maturità e la saggezza per capire che quello era per me un momento davvero importante e non hanno mai smesso di incoraggiarmi e di spingermi ad andare avanti, giorno dopo giorno. Mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili. Più grandi sono le cose e più complesse sono e se non hai una struttura familiare solida è difficile andare avanti. Mio fratello e mia sorella sono il più grande regalo che i miei genitori potessero farmi”.