La polistrumentista, cantautrice e produttrice australiana Tash Sultana ha chiuso il suo tour europeo all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma il 26 luglio, dopo aver aperto il concerto di Monza di Bruce Springsteen & The E Street Band. In scaletta tutti i più grandi successi e i brani del secondo disco “Terra Firma” del 2021.
Dal pianoforte alla drum machine, dal basso al synth fino al flauto. La one girl band (solo in pochissimi pezzi è stata accompagnata da un batterista, un bassista e una tastierista) Natasha, questo il suo vero nome, ha preso per mano il pubblico della Cavea per un viaggio nell’Australia più verde, tra gli aborigeni e i canguri, ma anche tra le strade asfaltate, quelle dei buskers. Proprio l’arte di strada e le contaminazioni hanno reso grande – e multitasking – Tash Sultana che riesce a destreggiarsi sul palco con oltre 10 strumenti grazie a un sapiente impiego della loop station per un viaggio psichedelico Roma-Australia di un’ora e mezzo.
Le cinque ottave di estensione vocale, che hanno reso il suo timbro unico e riconoscibile ovunque, fanno risuonare i brani tra gli spalti della Cavea come un grido primordiale. Da “Pretty Lady” a “Notion”, da “Greed” alla finale “Jungle” passando per “Mystik” e “Talk It Out”, in scaletta ci sono tutte le sue canzoni più amate dal pubblico, invitato fin da subito ad alzarsi e a essere parte integrante dello show.