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Bruce Springsteen al Circo Massimo: una corsa a perdifiato nel rock

Bruce Springsteen - Foto di Rob De Martin
Bruce Springsteen – Foto di Rob De Martin

The boys are back in town. Bruce Springsteen e la sua “leggendaria” E Street Band sono tornati al Circo Massimo di Roma a sette anni dall’ultima volta. Stavolta il Boss si è portato dietro anche qualche amico – presenti tra i vip Nick Cave, Nick Mason dei Pink Floyd, Sting, Lars Ulrich dei Metallica, Thomas Raggi dei Maneskin – per un’ulteriore celebrazione dei suoi cinquant’anni tondi tondi di carriera in tre ore di show.

Nemmeno un respiro tra un pezzo e l’altro. Ognuno, come sempre, intervallato dal suo “One two three four” per scandire il tempo alla sua ‘banda’. Poche parole in italiano (“Roma ti amo”) hanno riconsegnato uno dei simboli della musica alla Città Eterna.

Il racconto dello show di Bruce Springsteen al Circo Massimo di Roma

60 mila persone aspettavano solo lui e l’attesa dei fan, da oltre due giorni accampati fuori dai tornelli, è stata pienamente ripagata. Alle 19:25 The Boss sale sul palco insieme ai compagni di vita – Steve Van Zandt, Mighty Max Weinberg, Charles Giordano, Jake Clemons, Nils Lofgren, Roy ‘The Professor’ Bittan, Garry Tallent, insieme a coristi e fiati – e dà inizio alle danze con un’iniezione di rock con “My love will not let you down”, outtake di “Born In The U.S.A.” risalente al 198 e contenente nel box “Tracks” (1998) per continuare con il suo ‘irish blood’ sulle note di “Death to my hometown”.

“No surrender” accende la miccia e i fan, di ogni età e nazione, alzano le braccia al cielo come in adorazione. Perché quella del Boss è una vera fede, soprattutto in Italia. Dopo la prima data a Ferrara, sovrastata dalle polemiche per un mancato messaggio sulle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna, Bruce Springsteen continua la sua discesa in Italia – a luglio sarà a Monza – per portare la sua musica.

Bruce Springsteen - Foto di Danny Clinch
Bruce Springsteen – Foto di Danny Clinch

Il Boss si scalda pian piano, come suo solito, e si lascia andare prima ad ancheggiamenti e poi a bagni di folla, regalando plettri e l’armonica a bocca nelle mani di un bambino. “Bruce ti amo” è la frase più gettonata dalle donne mentre i più piccoli cantano le canzoni con indosso le t-shirt ufficiali (e le cuffie anti-rumore). La scaletta di Bruce è, ovviamente, un viaggio tra i suoi sei decenni di musica. Una corsa (non a caso lui è ‘nato per correre’) a perdifiato nel rock, nel blues, nelle atmosfere irlandesi e nell’introspezione più cupa.

L’ultimo dei Castiles

Con “The Last Man Standing” Bruce Springsteen racconta uno dei momenti più dolorosi e cupi della sua vita, la perdita del suo amico e compagno di band George Theiss. «Mi aveva invitato a fare un’audizione per la sua band. Fu lì che intrapresi la più grandiosa avventura della mia gioventù. Entrai a far parte della mia prima vera rock and roll band. Durammo 3 anni, un’eternità quando sei un teenager. 1965, 1966,1967. 50 anni più tardi quel pomeriggio mi trovo in piedi accanto a George che era sul suo letto di morte, avevamo la stessa età ma George negli ultimi anni di vita aveva affrontato una terribile battaglia contro il cancro al polmone e gli restavano pochi giorni di vita. Realizzai che con la sua scomparsa io sarei rimasto l’ultimo componente in vita della nostra prima band, The Castiles».

The Castiles Bruce Springsteen

Ma «nobody wants to go home» e lo show continua prima su “Because the night”, canzone scritta dal Boss e regalata all’amica Patti Smith fino al bagno di folla in “Thunder Road”, cantata anche dalle statue dell’Antica Roma. Breve respiro. Parte l’ultima ora dedicata alle canzoni più “pop” del repertorio springsteeniano: “Born In The U.S.A.”, “Born to run”, “Bobby Jean”, “Glory days”, “Dancing in the dark”. Con “Tenth Avenue Freeze-Out” il ricordo di Danny Federici, tastierista della E Street Band scomparso nel 2008 a causa di un melanoma e Clarence ‘Big Man’ Clemons, sassofonista morto nel 2011 a causa di un ictus. Chiude Bruce in solo con “I’ll see you in my dreams”, una dedica che noi tutti vorremmo fargli.

La scaletta del concerto di Bruce Springsteen al Circo Massimo di Roma

  1. My Love Will Not Let You Down
  2. Death to My Hometown
  3. No Surrender
  4. Ghosts
  5. Prove It All Night
  6. Darkness on the Edge of Town
  7. Letter to You
  8. The Promised Land
  9. Out in the Street
  10. Kitty’s Back
  11. Nightshift
  12. Mary’s Place
  13. The E Street Shuffle
  14. Last Man Standing
  15. Backstreets
  16. Because the Night
  17. She’s the One
  18. Wrecking Ball
  19. The Rising
  20. Badlands
  21. Thunder Road
  22. Born in the U.S.A.
  23. Born to Run
  24. Bobby Jean
  25. Glory Days
  26. Dancing in the Dark
  27. Tenth Avenue Freeze-Out
  28. I’ll See You in My Dreams
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