Eurovision 2023, Liverpool canta i Beatles per solidarietà con Kiev

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La celebre canzone dei Beatles With a Little Help from My Friends, con le sue parole sull’amicizia e l’amore, è stata la colonna sonora delle ore precedenti la finalissima dell’Eurovision Song Contest a Liverpool, la città dei Fab Four. Cittadini, spettatori del festival e interi cori con centinaia di componenti impegnati in una serie di flash-mob l’hanno intonata per le strade e nei luoghi più frequentati del centro, come St. George’s Hall, la Central Station e il Liverpool Museum, prendendo così parte alla gara di solidarietà ‘#HelpUkraineSong’ lanciata per raccogliere fondi per War Child, l’ong specializzata nel fornire sostegno ai bambini nei conflitti. A loro si sono uniti via social musei e istituzioni del Regno Unito ciascuno pubblicando il proprio video della canzone.

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È una delle tante iniziative che si sono svolte in questi giorni a Liverpool, sede della competizione ospitata dalla Gran Bretagna al posto dell’Ucraina, vincitrice della precedente edizione, per l’impossibilità del Paese in guerra di organizzare l’evento. Iniziative pensate all’insegna di un gemellaggio con Kiev, dalle bandiere blu e gialle disseminate in tutta la città, ai biglietti speciali per i rifugiati fino alle ricette ucraine nei ristoranti. Tutto questo stona però con la coda della polemica sulla decisione da parte dell’European Broadcasting Union (Ebu), l’unione delle aziende radiotelevisive che organizza l’evento, di evitare nella serata finale il momento del videomessaggio del presidente Volodymyr Zelensky in quanto rischierebbe di politicizzare il festival.

Dopo le forti critiche contro l’esclusione del leader ucraino espresse ieri dal primo ministro britannico Rishi Sunak, in prima fila nel sostegno diplomatico e militare a Kiev contro l’invasione russa, la ministra della Cultura e dei Media Lucy Frazer ha ribadito la massima vicinanza di Londra: “Mentre gli occhi del mondo saranno puntati su Liverpool, i nostri cuori saranno con le persone in Ucraina che stanno combattendo per la loro sovranità e sopravvivenza”. E ancora: “Se ci fosse giustizia, questa finale si svolgerebbe a Kiev, ma siamo onorati di poter ospitare qui questo evento a loro nome”. E nella discussione è intervenuta anche la Kalush Orchestra, il gruppo ucraino vincitore della scorsa edizione, secondo cui “Zelensky avrebbe solo voluto ringraziare il Regno Unito per l’organizzazione dell’Eurovision”.

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