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In Arte Agnese: «Sublimo La Negatività Con La Musica. La Società? Non Ci Permette Di Essere Fragili»

In Arte Agnese
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“Bicchieri Di Carta” è il nuovo singolo di In Arte Agnese, un brano scritto «perché mi sentivo persa nei miei pensieri e nella bufera». In un mondo in cui parlare di emozioni negative «non è comodo», l’artista toscana classe ’94 – tra i 60 finalisti di Sanremo Giovani nel 2016 – invece vuole portarle alla luce perché è proprio tra la luce «che sta il senso di tutto».

La canzone segue di qualche mese “Limone”, il nuovo album di Agnese Conforti (vero nome di In Arte Agnese) composto da 10 tracce, prodotte e mixate presso il Platinum Studio.

Ciao Agnese! “Bicchieri di Carta” parla di emozioni negative. Quali sono queste tue negatività? Ti va di raccontarcele?
La canzone nasce da un periodo buio, ci sono stati vari episodi che mi hanno destabilizzato e credo che la cosa più difficile in assoluto sia mettersi a nudo e parlare delle proprie difficoltà. La società, piena di filtri Instagram e superficie perfetta, non ci permette di essere certe volte fragili. Io per prima sono reticente a mostrare e mie debolezze, ma certe volte è fondamentale prendersi del tempo per sé, prendere coscienza di ciò che siamo e tirare le somme delle priorità. Ovviamente non ho potuto fare a meno di sublimare il mio dolore in una canzone.

Cosa consiglieresti a chi non sa come portare fuori le proprie negatività?
Consiglierei di prendersi del tempo e trovare il proprio modo per sublimare la negatività. Ovviamente il mio è la musica, ma ognuno ha il suo e il modo per trovarlo è guardarsi dentro. Cercare di metabolizzare e incanalare la negatività aiuta a toccarla con mano, a razionalizzarla e farla mutare in qualcosa di tangibile e proprio per questo arginabile. A mio avviso è il primo passo verso la rinascita.

Come mai hai deciso di tenere “Bicchieri Di Carta” fuori dal tuo nuovo album “Limone”?
Dopo il mio primo album limone, che è stato un bellissimo capitolo della mia carriera artistica, ho deciso di ricominciare con “Bicchieri di Carta”. Non direi che il singolo si collochi fuori da “Limone”, penso invece che sia un continuum naturale del mio processo artistico, più consapevole, in cui ho deciso di sperimentare nuovi sound e ancora altre sfaccettature di me stessa. Penso che la musica sia in divenire e con essa anche l’artista.

Nel 2016 eri tra i 60 finalisti di Sanremo Giovani. Cosa ricordi di quell’esperienza?
La cosa più bella in assoluto è stato il momento in cui ho capito che i miei sacrifici e sforzi erano stati capiti dagli altri. È stata una conferma che probabilmente quello che avevo da dire era riconosciuto da qualcuno di così importante come valido. Sicuramente non potrei fare a meno di fare musica, ma il mio obbiettivo è scrivere non solo per me, ma anche per gli altri. È stata una bellissima esperienza.

Oggi invece ti piacerebbe partecipare a un talent? Magari X Factor?
Mai dire mai, penso che i talent siano un’ottima opportunità per un artista, se sfruttata al meglio, di mettersi in gioco in qualcosa di molto grande. Certo è fondamentale tenere il focus sulle cose importanti, cioè fare musica, ma restando concentrati su questo aspetto il talent è un grande stimolo per fare ancora di più.

In Arte Agnese

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