
È in libreria “L’Uomo di Piazza Grande” (pubblicato da Aereostella, 255 pag. 22 €), curato dal giornalista e discografico Paolo Maiorino, frutto di anni di ricerca e approfondimento. Si tratta del racconto della produzione musicale di Lucio Dalla attraverso le testimonianze e i ricordi dei suoi compagni di viaggio. Il libro è disponibile per l’acquisto su Amazon e nelle librerie digitali.
Maiorino ricostruisce in modo accurato il ritratto dell’artista e dell’uomo, esplorato la sua Bologna, scenario fondamentale dell’universo dalliano, e i luoghi di Lucio. Nel libro c’è un capitolo per ogni album, narrato da chi a quei dischi ha collaborato in studio, nella scrittura, alla produzione, alla realizzazione e alla successiva promozione, illustrato con foto d’epoca, alcune delle quali inedite, con pagine piene di aneddoti, curiosità e riflessioni.
Lucio Dalla: Le Testimonianze Nel Libro
Tantissime le testimonianze di artisti, musicisti, produttori, discografici, manager, fotografi, video maker. Ron (che firma anche la prefazione), Renzo Arbore, Pupi Avati, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Luca Carboni, gli Stadio al gran completo (Gaetano Curreri, Ricky Portera, Giovanni Pezzoli, Fabio Liberatori e Marco Nanni), Paola Pallottino, Gli Idoli, Mario Lavezzi, Iskra Menarini, Angela Baraldi, Tony Esposito, Jimmy Villotti, Gianfranco Reverberi, Guido e Maurizio De Angelis; i produttori Alessandro Colombini, Mauro Malavasi, Roberto Costa, Bruno Mariani; Ambrogio Lo Giudice, Maurizio Biancani, il suo primo impresario e amico di una vita Tobia Righi, il giornalista Fabrizio Zampa (con Dalla nei Flippers), Paolino Piermattei e la discografica Silvana Casato, compagni di viaggio preziosi. Ma anche Beppe D’Onghia, Tullio Ferro, Luciano Ciccaglioni, Roberto Gualdi, Daniele Caracchi, Andrea Faccani, Marcello Balestra, Bruno Cabassi, Antonio Bagnoli, Simone Baroncini, e tantissimi altri.
“Ho avuto il piacere, e la fortuna, di conoscere Lucio Dalla e di lavorare con lui durante la mia carriera. Per anni, prima e dopo la sua morte, ho frequentato casa sua a Bologna, in via Massimo D’Azeglio, mi sono appassionato al suo estro, alla sua genialità, al suo amore per l’arte. Ma, come spesso accade, solo dopo la sua scomparsa mi sono interessato ed entusiasmato nel ricercare testimonianze che potessero delineare un quadro più definito dell’uomo quanto dell’artista. Per come lo avevo conosciuto, Lucio era un visionario, costantemente proiettato al futuro e animato da un’insaziabile curiosità. Un carattere estroverso, ma anche solitario e poetico, comunque spesso sopra le righe. La sua irriverenza, quello sguardo da perenne bambino si è per sempre stampato nei miei ricordi: nel corso di questi ultimi anni ho condiviso questi ricordi e raccolto le testimonianze di tanti suoi amici e, soprattutto, dei suoi compagni di viaggio. Cosi mi sono emozionato, riso, riflettuto, divertito con loro, ho provato malinconia e un senso di profonda ammirazione per un artista immortale perché Lucio vive oggi più che mai nelle sue bellissime canzoni. Ho voluto dedicare questo lavoro alla memoria di Michele Mondella (da sempre addetto stampa di Dalla, ndr.), di cui sono stato amico e allievo in discografia. A lui e sua moglie Silvana Casato, storica discografica, tutto il mio affetto e riconoscimento” – Paolo Maiorino
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