Meg piange per il mondo che va a rotoli nel nuovo album “Vesuvia”

Meg "Vesuvia" nuovo album

“Vesuvia” è l’album che segna il ritorno discografico di Meg, anticipato dai singoli “Fortefragile”, “Non Ti Nascondere” e “Arco e Frecce”. Prodotto da Meg insieme a Frenetik, Orang3, Fugazza, Suorcristona, Tommaso Colliva e David Chalmin e mixato e masterizzato da Andrea Suriani. Al suo interno i feat. di ElisaEmmaAltea, Alice, SANO e specchiopaura del collettivo napoletano Thru Collected, Nziria e Katia Labèque.

“Aquila” contiene i feat. di Elisa ed Emma, una canzone elegante e potente sulla sorellanza: “Aquila racconta di sorellanza. Di quelle amiche-sorelle che sono fonte di ispirazione costante e ti sorreggono quando ne hai bisogno. Volevo cantarla insieme ad Elisa ed Emma per creare una sorta di triangolo magico: tre streghe buone che si incontrano intorno a un fuoco, in una foresta, e ballano, si raccontano, ridono, cantano, piangono, si guardano negli occhi e si riconoscono, pur essendo così diverse. La voce di Elisa è aria, acqua, quella di Emma è roccia e fuoco. Insieme, le nostre voci diventano un unico coro in cui confluiscono tutti gli elementi, in cui gli opposti si completano, proprio come accade nelle amicizie più indissolubili e vere.“.

Innegabilmente legato alle sue origini partenopee, Meg è cresciuta alle falde del Vesuvio, la sua sagoma è casa e sento il suo richiamo sempre, anche quando sono dall’altra parte del mondo. Lo sogno di notte in maniera ricorrente: sin da bambina sono ossessionata da lui, è una presenza imponente nella mia coscienza ed è parte indissolubile di me. Ogni sua zolla, ginestra, sentiero, è come se fossero mia cellula, capello, ruga. È mia madre e mio padre. Da quando ho aperto gli occhi lui è il mio imprinting”.

Le 12 canzoni del disco, pur avendo ognuna una propria ben definita personalità, sono pianeti dello stesso Sistema Solare, legati imprescindibilmente gli uni agli altri dalla stessa forza gravitazionale. Il Sole attorno al quale tutto si muove, è il sound dark ed elegante: i sintetizzatori, le batterie elettroniche distorte, gli arpeggiatori e la vocal production sono stati studiati per creare l’habitat ideale di “Vesuvia”. “Una tana scura, una casa-cratere, un tempio nascosto in cui accadono riti solenni, dove si piange per un mondo che va a rotoli e dove si ride fino alle lacrime, perché la vita è un magma di macigni di dolore e gioia leggera”.

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