
“E Uscimmo infine a riveder le stelle” è il nuovo album di Stona, artista in equilibrio fra la musica d’autore e il pop nostrano, prodotto da Guido Guglielmetti. un album che nasce nel 2020 fra una separazione e il primo grande lockdown. Nascono in questo periodo i primi brani dal tono più scuro in cui vengono affrontati temi come la morte, la perdita di affetti come punti di riferimento, la sconfitta generale della nostra società quando diventa cieca di fronte alle ingiustizie o qualcosa nel sistema non funziona.
Lentamente uscendo dal tunnel della prima ondata del covid 19 si riaccende una sorta di speranza e di ottimismo e le canzoni di Stona iniziano a prendere direzioni opposte e differenti viaggiando verso tematiche legate ai sogni e alle speranze. <<…non si può fare altro che accettare la tempesta della vita cercando di conservare sempre il cuore pieno di speranza e di sogni da realizzare….>>

Track By Track
Io sono Marco
La voce narrante è quella di Marco, un bambino di 10 anni che in prima persona racconta il suo mondo colpito dall’autismo e di come tutto appaia ingabbiato in una gigantesca bolla senza suoni ne colori; solo la forza d’animo e la fantasia lo possono in qualche modo salvare, con la dura consapevolezza che la sua vita non potrà mai essere come quella degli “altri”.
Giovanni in mezzo al mare
La storia, raccontata dal mio punto di vista, del “navigatore solitario” Giovanni Soldini, nostra eccellenza nazionale della nautica sportiva e campione assoluto di regate in solitaria che gli sono valse tantissimi premi e onorificenze.
Buona Speranza
Affrontare anche l’ignoto per ripartire dopo momenti difficilissimi della propria vita e dopo la pandemia; prendere il largo per ricostruire la propria vita puntando verso una meta salvifica di “buona speranza”.
Vietato abbandonare i sogni
Un monito, una legge, un dovere: mai abbandonare i propri sogni perché sono proprio loro che ci fanno sentire vivi e ci forniscono i motivi per andare avanti; i sogni, i desideri, i nostri progetti sono l’essenza delle nostre vite e senza di essi non avrebbe senso andare avanti.
Abbiamo perso tutti
Quando ci giriamo dall’altra parte, quando non vogliamo guardare, quando la societa’ fallisce in qualche cosa di importante… allora le colpe credo siano di tutti; l’egoismo, l’arroganza, il potere dei soldi ci portano a compiere gesti assurdi a discapito dei piu’ deboli, che siano guerre, carestie, malattie o non curanza del pianeta su cui viviamo.
Chiudi gli occhi
Racconto me stesso nella vita di ogni giorno fra lavoro, amore, delusioni, treni andati e persi o magari ancora da passare ma sempre piu’ rari e meno frequenti; con la voglia di non mollare mai e di provare a cercare ogni giorno un po’ di felicita’, una sensazione che sembra sia regolamentata come la velocita’ dagli autovelox… attenzione a non abusarne troppo che poi scattano i limiti.
La strada di casa
“Casa” non sono solo 4 mura e dei mattoni ma sono i nostri affetti e le persone che rendono tale un luogo; non dimentichiamoci mai da dove veniamo e cosa “casa” rappresenta per noi.
Anime perse
Una preghiera laica, un momento di riflessione per le persone care che non ci sono piu’; quando ci lasciano cosa rimane? Un vuoto immenso difficile da riempire e allora mi chiedo se siano loro le anime “perse”, andate e scivolate via dalle nostre mani o noi… costretti a restare qui e a dover fare i conti con la loro assenza?
E uscimmo infine a riveder le stelle
Il significato del verso dantesco «e quindi uscimmo a riveder le stelle», a cui mi sono ispirato, sta proprio qui. Nei momenti di sconforto, tutti accarezziamo questo verso come un talismano. Nella speranza di poter superare quegli ostacoli esistenziali che ci impediscono di proseguire il nostro itinerario nei giorni e negli anni.