Richard Benson è morto a 67 anni: il ricordo di Carlo Verdone

Richard Benson, chitarrista, cantante e personaggio televisivo, è morto a 67 anni. A darne notizia è stata la pagina Facebook gestita dalla moglie Ester Esposito. Attivo fin dai primi anni Settanta, Richard Philip Henry John Benson, questo il suo vero nome, se n’è andato dopo una lunga malattia nella sua casa di Roma.

Leggi anche: Cugini di Campagna, Marco Occhetti: è morto il “Kim”, ex voce del gruppo

La Capitale piange la scomparsa di uno dei personaggi più eccentrici che con i suoi programmi televisivi musicali e le sue performance nei locali romani hanno creato il mito di Richard Benson. I funerali si terranno alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme in Roma giovedì 12 maggio alle ore 11.

<<Carissimi amici ed amiche– si legge sulla sua pagina Facebook – dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: “Se muoio, muoio felice”>>.

Richard Benson: il ricordo di Carlo Verdone

A ricordare il noto personaggio televisivo è stato anche l’amico Carlo Verdone che lo aveva scelto per interpretare un cameo nel suo film del 1992 “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” con Margherita Buy. Nella pellicola, il musicista era il presentatore del programma musicale “Juke Box, all’Idrogeno”: qui il pezzo del film.

Questo il ricordo dell’attore e regista:

“Mi hanno comunicato in questo momento che Richard Benson, chitarrista, conduttore televisivo e radiofonico, e con me attore (Maledetto il Giorno che ti ho Incontrato) ci ha lasciato oggi.Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, “TVA 40”. Era stravagante, un po’ folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film. E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo “Jukebox all’Idrogeno” in Maledetto il Giorno…Fu fantastico. Professionale e meticoloso. La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, si sdoganava il proibito. Era sempre la periferia ad inventare. Perché la borghesia non ha mai inventato nulla. Massimo Marino, Alberto Marozzi, I Falchi della Notte erano il simbolo di una Roma moderna, futurista e trasgressiva.
Metti il distorsore in cielo, Richard!
Carlo Verdone”

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.