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Dramalove: “Torniamo A Scrivere In Italiano: Grazie A Måneskin E X Factor”

I Dramalove, rock band torinese formata da Diego Soncin, Riccardo Soncin e Luca Menegon, pubblicano il nuovo singolo “Dammi Un Segno” che sancisce il ritorno all’italiano dopo 5 anni del gruppo ispirato da Muse, Placebo, Negramaro, Verdena e HIM. Si tratta del primo di una serie di singoli che anticipa il nuovo album in arrivo nei prossimi mesi.

Nel 2015 l’esperienza a X Factor li ha formati ma con “Dammi Un Segno” riescono a guardarsi dentro: la canzone infatti è dedicata al padre dei gemelli Diego e Riccardo, venuto a mancare quando i due erano molto giovani e racconta come <<a volte la coscienza ha bisogno di tempo per metabolizzare eventi traumatici>>. Il video del brano è girato a Islington, Londra, da Chris Coello Gleeson di DeadBee Films.

Ecco l’intervista ai Dramalove!

“Dammi Un Segno” sancisce il vostro ritorno alla scrittura in italiano. Com’è stato tornare alle origini? Vi trovate a vostro agio nella dimensione inglese?
È una bella domanda perché, nonostante io creda che l’italiano sia la lingua più bella del mondo, musicalmente l’inglese si presta un po’ di più per alcuni tipi di melodie e di musica, specie per il genere rock, tant’è che parecchi scrittori, da Guido Elmi per Vasco Rossi fino ai Verdena, abbozzano in inglese anche prima di trasformare il testo in italiano. Sono due lingue con una storia e un approccio totalmente diverso, quasi due pianeti differenti, ma amo scrivere in entrambe le lingue.

“Dammi un Segno” è dedicato a vostro padre, venuto a mancare quando eravate molto giovani. Quando avete scritto il brano? Credete che la pandemia vi abbia aiutato a metabolizzare meglio la sua scomparsa?
Il testo del brano mi è arrivato parecchi anni dopo la scomparsa di nostro padre, che ci ha lasciati nel 2007. Certe canzoni nascono già finite nell’arco di letteralmente 10 minuti, per altre bisogna aspettare, quasi come se avessero una vita ed un ciclo tutto loro. La pandemia ha certamente aiutato tutti a riflettere sugli avvenimenti importanti della propria vita e, fra le varie altre cose, a me personalmente ha aiutato a tornare a scrivere in italiano, cosa che avevo abbandonato trasferendomi in U.K. a fine 2016.

Il video si apre e si chiude con la scena di una mano paterna che guida un bambino. Come nasce la clip? E come mai suonate il brano dentro casa?
Abbiamo pensato di girare un video interamente tra le mura di casa per rispecchiare la vita che tutti noi siamo stati costretti a fare nel corso degli ultimi due anni a causa del lockdown, ci sembrava bella l’idea di rispecchiare i tempi che abbiamo vissuto, con degli intermezzi che rimandano al concetto di padre-figlio senza però intaccare troppo il fulcro del video, che sono la performance e l’energia live della band.

Nel 2015 avete partecipato a X Factor Italia, com’è stata la vostra esperienza e cosa vi portate dietro dal talent?
X Factor è una bellissima esperienza professionale e formativa che consigliamo fortemente a chiunque voglia fare dello show business la propria carriera. Noi arrivammo ai bootcamp grazie al supporto di artisti immensi quali Mika e Skin degli Skunk Anansie, in giuria quell’anno. Qualcuno ci chiese quanto pagammo per arrivare a quel livello ma in realtà, per quello che abbiamo potuto vedere noi, è tutto vero e se si riesce ad emozionare il pubblico e a scegliere le canzoni giuste, si va avanti. Si impara un sacco circa i tempi televisivi (lunghissimi) e si conoscono tantissimi altri artisti e persone con cui condividere un percorso formativo dopo il quale la vita può cambiare completamente.

Oggi cosa vuol dire essere una band italiana a Londra?
Di italiani in Inghilterra ce ne sono molti, soprattutto a Londra, e ne abbiamo incontrati parecchi anche nella scena musicale. Dopo il successo globale dei Måneskin sembra che l’attenzione verso il mercato discografico nostrano sia aumentato, e non veniamo più riconosciuti solo per pasta, pizza e Ferrari, ma anche per essere in grado di scrivere del buon rock’n’roll, il che è figo.

“Dammi Un Segno” farà parte di un nuovo album interamente in italiano?
Stiamo discutendo in questi giorni con la nostra nuova casa discografica, KNTNR, la possibilità di far fluire una serie di singoli dentro un album, ma dato il respiro internazionale della band spero che riusciremo ad accontentare anche i fruitori di musica in lingua inglese, mescolando brani in entrambe le lingue, per aprire prospettive decisamente maggiori in termini di audience.

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