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Giovanni Truppi, a Sanremo con una dichiarazione d’amore “adulta”

Giovanni Truppi arriva per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano inedito “Tuo Padre, Mia Madre, Lucia”, scritto insieme a Marco Buccelli e Giovanni Pallotti e con due firme d’eccezione della canzone italiana: Pacifico e Niccolò Contessa (I Cani). A dirigere l’orchestra dell’Ariston sarà Stefano Nanni.
Durante la serata delle cover porterà “Nella Mia Ora Di Libertà” di Fabrizio De André con Vinicio Capossela.

Prima anticipazione della raccolta “Tutto L’Universo”, “Tuo Padre, Mia Madre, Lucia” è una dichiarazione d’amore, forse la più compiuta che Truppi abbia mai creato in grado di mescolare ruvidità e sentimento, Lucio Battisti e Vasco Rossi, canzone d’autore e spoken word, classicità e sperimentazione. Il brano parla di scegliersi anche nei momenti difficili della vita e delle relazioni, e approfondisce il modo di vivere un rapporto in età adulta.

Foto di Mattia Zoppellaro

“‘Tuo padre, mia madre, Lucia’ è una dichiarazione d’amore in inverno. Credo che questa stagione mi venga in mente in relazione alla canzone perché è il momento dell’anno più in sintonia con le sue atmosfere e per il sentimento di cui si parla, che è di quelli che rimangono in piedi anche alla fine di una – metaforica – tempesta di neve, un momento in cui la vita è più aspra e resistono solo le cose forti. Il punto di osservazione è quello dell’età adulta: sia io che Gino e Niccoló non siamo più dei ragazzi e credo che queste parole siano arrivate perché, pur avendo età diverse, tutti e tre abbiamo varcato una soglia. Scegliere una persona vuol dire, nel momento in cui la scelta si fa, prenderla tutta e a prescindere da tutto, perché si sta immaginando il futuro insieme a lei. Questo è l’amore di cui volevamo parlare, che poi è quello delle promesse che si scambiano gli sposi.

Infine la dimensione ‘adulta’, ‘pubblica’ (perché essere adulti vuol dire anche esporsi al mondo esterno) arriva fino all’affollato titolo del brano, dove i personaggi sembrano tre ma in realtà sono ben cinque perché questo padre, questa madre e questa Lucia (che è il nome di mia figlia) sono solo spettatori di una storia e non esisterebbero nemmeno senza i suoi veri protagonisti: i due componenti di una coppia”.

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