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Ho Una Relazione Complicata Con “Noi, Loro, Gli Altri” Di Marracash

“Mic, hai visto su Instagram il post?”
“Di cosa?”
“Venerdì esce il nuovo album di Marra?”
“Eh, il nuovo album di Marra: dopo “Persona”, altri album di Marra…la vedo dura. In ogni caso lo ascolterò”.


Senza saperlo avevo firmato la mia condanna all’ascolto, al viaggio, al tormento con “Noi, Loro, Gli Altri”.

Disclaimer: è l’inizio del 2020, si quel 2020, l’Annus horribilis. Fra un consiglio di un mio amico e un algoritmo di Spotify ascolto “Appartengo – Il Sangue” (feat. Massimo Pericolo): una folgorazione. Arriva il lockdown, trituro letteralmente “Persona”, la frase <<Non ti peso più un etto, ma peso le persone>> diventa un caposaldo del periodo di confinamento e la domanda: “Raga, ma l’avete ascoltato l’ultimo album di Marra?” accompagna praticamente tutte le mie conversazioni musicali di un periodo che purtroppo non dimenticheremo mai.

19 novembre 2021

L’album esce su Spotify a mezzanotte, sono curioso, nei giorni precedenti all’arrivo sulle piattaforme digitali ho guardato la tracklist. Il duetto con Calcutta è una di quelle che cose che “mette pepe e brio”, sembrano due universi così lontani.
E’ giovedì 18, dovrei andare a lavorare molto presto il giorno dopo, ma dieci minuti li trovo: ascolto un paio di tracce. È come assaggiare un piatto quando sei un po’ di fretta: ne percepisci qualcosa, ma non cogli l’essenza e le sfumature. Vado a dormire, tanto mi dico: “Ora è uscito, ci sarà tempo, di qui non scappa”.

La presa di coscienza

È martedì 23 novembre, dal venerdì precedente ho fatto almeno otto viaggi in macchina. Un’altra folgorazione: l’album mi ha preso.
Lo ascolto mentre sono in auto, poi arrivo a casa mi sdraio sul divano, mi metto le cuffie e nel frattempo cerco i testi per mettere insieme i pezzi di un puzzle che però devo scoprire piano piano.

Viaggio mentale e accostamenti

Ci sono dentro totalmente, se non leggo i testi delle canzoni sono su internet a cercare spiegazioni, significati, interviste. Da “Laurea ad Honorem” mi sono spostato sopra e sotto nell’album: ho un cruccio al giorno. Sembra che alcune canzoni dell’album mi stiano torturando l’anima, il cuore, il cervello. I “martellanti Dubbi” di Marracash sono anche i miei. 

Poi un nuovo giochino, giusto per rendere tutto ancor più piacevole: cerco degli accostamenti fra alcune canzoni di “Persona” e “Noi, Loro, Gli Altri”.

“Poco Di Buono – Il Fegato” / “Pagliaccio”
“Greta Thunberg – Lo Stomaco” (feat. Cosmo) / “Gli Altri (Giorni Stupidi)”
“Madame – L’Anima” (feat. Madame) / “Nemesi” (feat. Blanco)

“Greta Thunberg – Lo stomaco” (feat. Cosmo) /
“Gli Altri (Giorni Stupidi)”

“Ce la posso fare, posso fare meglio di mio padre
Io ce la posso fare, cambiare, la mia razza si estingue
Ce la posso fare, posso fare meglio di mio padre
Io ce la posso fare, ripartire, la mia razza si estingue”


“Baby, questi giorni sono stupidi
A volte spero siano gli ultimi
Tiro un urlo contro me allo specchio, ma non cambia un cazzo
Sembra sempre peggio
E baby, questi giorni sono stupidi
Quanto spero siano gli ultimi
Tiro un urlo contro me allo specchio, ma non cambia un cazzo
Sembra sempre peggio
E, baby”


Forse non c’entrano niente fra di loro, ma queste barre/campionamenti che peraltro non sono neanche di Marracash, ma che lui con il suo team ha saputo sfruttare a puntino, hanno quel potere psichedelico di entrati dentro e calarsi nella realtà introspettiva in un contrasto fra “ce la posso fare” e “questi giorni sono stupidi, a volte spero siano gli ultimi” che ha un qualcosa di legato. 

“Madame – L’Anima” (feat. Madame) /
“Nemesi” (feat Blanco)

“Faccio certe cose e tu sparisci
Poi ritorni come per magia
Non andare più via
Ho sognato che ti avevo uccisa
Sai che abbiamo messo delle regole, non devono sapere
Che sei l’anima, sei la mia metà
Come sei fatta nessuno lo sa
Cerca dentro te e saprai, mi hai ferita
Guarda dentro me, non vedrai una nemica
Dimmi che sei ancora qua”


“Ora devo uccidermi o non sopravvivo
Un’altra volta, un altro giro
C’è un antidoto, spingi, sono in bilico
C’è un antidoto, spingi, sono in bilico
C’è un antidoto, spingi e sono libero
Sei mai stato libero? Forse sono libero
C’è un antidoto, spingi, sono in bilico
C’è un antidoto, spingi, sono in bilico
C’è un antidoto, spingi e sono libero
Sei mai stato libero? Sei mai stato, ah
E il tempo passa e non mi manchi
Avresti dovuto ammazzarmi
No, non ascolto più quello che dici anche se peggio lo gridi
Come serpenti a sonagli, inganni e uccidi”

Equilibri sottili, pesi lancinanti, tentativi di liberazione: un tris di sofferenze con cui imparare a convivere in diverse fasi della vita.

Carico da 11

Siccome l’atmosfera novembrina tendente all’inizio del mese di dicembre non era già infestata di emotività, perché non aumentare la posta in gioco con sé stessi per sfidarsi in nuove sedute di psicoanalisi gentilmente offerte dalla potenza dello streaming?
Oltre a “Noi, Loro, Gli Altri” ché non te lo fai un bel giro su Netflix per guardare “Strappare Lungo i Bordi” di Zero Calcare? Riposta: si. Reazione: sdraiato a terra, e non come i Doors. Altro che prima, seconda o terza dose. Un pugno allo stomaco, svuotato, senza né libretti di istruzioni, né Green Pass.

Ho un martello pneumatico nella testa: a volte mischio tutto come in un cocktail di sensazioni, di emozioni. Ogni tanto mi fermo durante la giornata e penso: “E ora, che cazzo succede?”. Per certi versi mi sembra di essere sotto effetto di qualcosa di strano. Sembra una confessione “depressa”: non è così. Capisco che sto scoperchiando una sfera caratteriale interna che non conoscevo. 

“Scusa se sono profondo solo quando sono triste. Chi non finge?” ;
“Anni fa, cazzo, sarei crepato dal ridere. Non temo la morte ma ho paura di non vivere”;
“Quante bugie che raccontiamo a noi stessi per sentirci al sicuro, per sentirci protetti, o chi lo sa? Forse siamo bugiardi perché non ci hanno mai detto la verità”
;
“La verità non santifica, la verità non giustifica, tempo di farsi domande, mettere l’ego da parte”.

Marracash – Foto di Jonathan Mannion

Ma Marra non era un rapper?

Anni fa, cazzo, sarei crepato dal ridere. Proprio così: se me l’avessero detto 3 anni fa che sarei finito a scrivere questo articolo su un rapper, mi sarei girato e me ne sarei andato sganasciandomi. Non era la mia tazza di thè, per dirla alla britannica.
Ma qui, signori, si è entrati nella stratosfera. Nella benedizione più alta. Come se “Persona” fosse stato un trampolino di costruzione e di lancio verso “Noi, Loro, Gli Altri”, che ha tanti altri sottotemi nascosti, omessi e da approfondire…vero Fibra?.

Noi, loro e gli altri
Noi vogliamo quello che hanno gli altri
Gli altri vogliono quello che abbiamo noi
Ma noi chi?
Io so solo che volevo essere uno di loro per non essere come tutti gli altri
Ma nella vita mi è successo di essere sia noi, che loro, che gli altri
Noi siamo qui a fare quello che ci piace
Loro sono là fuori che criticano
E tutti gli altri sono intorno che tirano avanti
Potessi scegliere? Scelgo centomila volte noi
Ma è un attimo che ti ritrovi in mezzo a loro o che finisci male
Come tutti gli altri

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