
A due anni dal precedente album “Niente Di Me”, Arnaldo Santoro in arte Ainè è tornato con “Alchimia”, un EP composto da 7 canzoni in cui alterna dubbi e consapevolezze, paure e desideri, e giunge al punto finale di capire <<cosa conta davvero nella vita>> per trovare il perfetto equilibrio tra l’uomo e l’artista.
Il progetto attinge dal Soul, dall’R&B, dal Jazz e dall’Hip Hop con il featuring di tanti artisti noti del panorama musicale italiano: Davide Shorty, Clementino, Tormento, Ensi, Serena Brancale e Sissi. Il lavoro effettuato da Ainè su se stesso è stato quello di una <<ricerca costante e di lavoro, per cambiare, tornare indietro, andare avanti>>.
Ecco l’intervista ad Ainè!

Ciao Ainè! Come Stai? Com’è andato il primo weekend di uscita dell’EP?
Bene, sono ancora provato dalla splendida serata al Biko di Milano.
Nel 2019 pubblicavi il disco “Niente Di Me” e sei stato semifinalista a Sanremo Giovani. Invece nel 2020 è uscito il singolo “Hangover”. In questo ultimo anno e mezzo di pandemia invece com’è stata la tua vita? In generale il tuo rapporto con la musica com’è stato in questi mesi?
Da sei mesi a questa parte molto buono. Sono riuscito a ritrovare la retta via che negli ultimi anni stavo smarrendo per una serie di motivi, sia personali che dovuti alla pandemia. Ma, pandemia a parte, sono stati anni impegnativi per la mia musica e la mia arte. Ho dovuto un attimo resettare e ripartire, avevo bisogno di liberare la mente e starmene un po’ in silenzio, riflettere. In questi ultimi sei mesi, per una serie di motivi sono riuscito a ricreare quella mia energia e passione che ho sempre avuto nella musica e ora sono molto contento di quello che sta succedendo, sia per quanto riguarda la mia musica ma anche i miei corsi, la mia vita. Non è stato facile arrivare a questa alchimia.
Hai trovato l’Alchimia tra Arnaldo e Ainè, tra l’uomo e l’artista, e come affermi sono stati <<due anni per stabilire cosa nella mia vita conta davvero>>. Ebbene, cosa conta nella tua vita ora?
Prima di tutto contano le persone che ami ed essere amati. Quindi non stare da soli ma avere persone che ti circondano d’amore, sia nella vita privata che nel lavoro. Poi, stando bene con la testa e con lo spirito, puoi fare bene anche la musica. Quindi prima di tutto conta il benessere mentale e poi conta anche quello che ti piace fare nella musica, adesso le due cose vanno a braccetto.
Quindi questo equilibrio lo hai trovato anche grazie ad “Alchimia”?
Sì, per adesso ce l’ho perché ho fatto un lavoro lungo, personale su me stesso, come persona e come artista e adesso sono riuscito ad avere una maturità e una stabilità.
Quante volte ti è capitato di svegliarti in “Hangover”? E come mai hai deciso di metterla come prima traccia dell’EP? Quasi fosse un risveglio di ripartenza.
Quello è un po’ un hangover non riferito all’alcol ma a un mood mentale, a quello stato di sentirsi persi, fuori luogo, ed è la sensazione che ho avuto due anni fa quando ho dovuto fermarmi un attimo per ripartire. Anche proprio di sonorità, ho voluto cambiare e tornare alle mie vecchie radici per poi fare quello che è stato “Alchimia”.
Dopo Mecna e Willie Peyote nel precedente disco “Niente Di Me”, hai deciso di chiamare a rapporto altri rapper, dal nord e dal sud, Ensi, Tormento e Clementino. Come mai hai deciso di chiamare proprio loro e non magari un rapper o artista romano?
Non ho scelto in base alla collocazione geografica ma in base al rapporto e al rispetto che ho nei loro confronti come artisti. Ho avuto la possibilità di conoscere Ensi e Clementino, gli ho mandato il brano, ci siamo scritti e sono stati disponibili fin da subito, loro conoscevano già la mia musica. È nato tutto in modo naturale, soprattutto con Tormento, Shorty, Serena, li conosco da moltissimo tempo mentre Ensi e Tormento li ho conosciuti quest’anno.

In “Flash” citi “Xdono” di Tiziano Ferro, lui ti piace? Se Tiziano dovesse chiamarti per un remake personale di “Xdono”, visto che quest’anno si celebra il ventennale del suo esordio “Rosso Relativo”, lo faresti?
Non lo so. A me piace Tiziano Ferro ma la citazione è stata un po’ una provocazione nei confronti di quel testo, non verso Tiziano Ferro. Non è stato un elogio a Tiziano Ferro, “Flash” ha una mentalità particolare.
A proposito di cover, nel 2018 hai partecipato al disco di duetti di Giorgia, “Pop Heart”, per il brano “Stay” di Rihanna. Come ti sei trovato nei panni di Mikky Ekko?
Cosa ti devo dire di Giorgia.. è una delle mie cantanti preferite, non posso che essere felice di quello che è successo, è stato bellissimo e non vedo l’ora di rifarlo. Con lei canterei tutta la vita perché sono un grandissimo fan!
Per quanto riguarda “Marte” mi piace molto l’unione di voci tra te e Serena Brancale. Sentendovi mi sembra di ascoltare quasi due personaggi di un musical, vi piacerebbe farne uno insieme?
Non saprei come rispondere, non ho mai fatto un musical, non penso di avere la voce da musical. Loro sono molto potenti e con un certo tipo di vocalità. Poi mai dire mai nella vita ma non è un mio pensiero.
<<Di più, so di meritare molto di più>> canti in “Assenzio”, brano che chiude l’EP. Oggi sei consapevole dei tuoi limiti e delle tue capacità. Però mi sembra che “Alchimia” sia solo il primo passo di un nuovo percorso e di una nuova consapevolezza di te stesso, mi sbaglio?
“Alchimia” sembra un grosso antipasto di qualcosa che verrà dopo…
Sì, quello che hai percepito è tutto giusto. Un antipasto, io sto già lavorando all’album, spero di riuscire a farlo uscire già il prossimo anno. “Alchimia” è stato un po’ uno sfogo, ho voluto riposizionare il mio progetto e da qui fare un nuovo percorso per la mia musica.
Porterai in tour “Alchimia”?
Lavorerò sicuramente con DNA Concerti per il tour nel 2022 e la mia idea è quella di fare un tour con la band.
Leggo che tra i tuoi artisti ci sono Bill Evans e Miles Davis nel Jazz e poi Prince e anche Queen nel pop/rock, giusto? Invece tra i nuovi artisti chi ti piace?
I Queen no, non sono tra i miei preferiti, non sono un ascoltatore di Rock, io vengo dal Jazz, dal Soul, dall’R&B e dall’Hip Hop. Prince sì ma soprattutto Michael, Marvin Gaye, D’Angelo, Bilal, questi sono un po’ i miei riferimenti. Tra i nuovi ci sono Mac Miller, prima di tutti, poi Anderson Paak, Hiatus Kaiyote, Robert Glasper, Jordan Rakei, Loyle Carner…
Se potessi fare un featuring o scrivere una canzone con un artista internazionale, chi sarebbe?
Mmmmh… Justin Timberlake!
Forza “Alchimia”! In bocca al lupo!
Crepi, grazie!
