Coma Cose: “Basta Giochi Di Parole, ‘Nostralgia’ Una Piccola Rivoluzione”

Coma Cose - Foto di Mattia Guolo
Coma Cose – Foto di Mattia Guolo

I Coma Cose dicono <<basta con i giochi di parole>>.
Li avevamo lasciati a Sanremo con “Fiamme Negli Occhi” e oggi li ritroviamo a presentare “Nostralgia”, un disco che <<parla della nostra nostalgia in maniera molto intima, racconta le nostre storie prima che ci conoscessimo e prima di questo strano anno>> e analizza il sentimento della nostalgia senza compromessi.

Un libricino dal linguaggio futuristico che racchiude un mondo di significati che affiorano da un passato che brucia ancora. Ogni nota è una pagina e ogni canzone un capitolo della storia di rivalsa di Francesca e Fausto che presentano il nuovo lavoro in conferenza stampa. Prodotto dai Mamakass, l’intero lavoro ha un mood e un sound che si discosta dal passato. <<Un disco di senso, un concept album concentrato>>, sì perché “Nostralgia” è composto da 6 canzoni più un outro e rappresenta per il duo <<una piccola rivoluzione>> e una <<necessità narrativa>>.

Reduci dall’esperienza di Sanremo descritta come <<una bella deviazione dal nostro percorso>>, importante e gratificante. “Fiamme Negli Occhi” è stata accolta bene dal pubblico e dalle radio ma affermano <<abbiamo combattuto per portarla al Festival>>: racconta la complicità e la storia di Fausto e Francesca, il testo nasconde dei chiaroscuri.

Le tematiche sono quelle del crescere, <<c’è una fragilità che abbiamo raccolto in un piccolo scrigno>> e perciò ogni canzone è un piccolo viaggio a sé stante <<ma c’è un fil rouge che collega tutto>>. Il disco <<non parla di lockdown>> tuttavia la sensazione di <<terra di mezzo>> permea l’intero lavoro. Il duo racconta poi gli altri brani: “La Canzone Dei Lupi” tratta <<l’amore in un modo più profondo, forse è la vera canzone d’amore del disco>>, un grande manifesto di libertà, una <<promessa che ci facciamo di rimanere coerenti al di là di quello che succederà nella vita>>. “Novantasei” è invece <<un esercizio di stile della musica di quegli anni, del post-grunge diventato pop>>.

L’indie sta cambiando la sua essenza, <<con i social e Spotify hai accesso a tutto>>. Un passo indietro: <<il nuovo lavoro si discosta da “Hype Aura” per sonorità diversa ma a livello di scrittura è il giusto seguito>>. I due provengono dalla provincia per la quale provano <<odio e amore>> e poi il paragone con Al Bano e Romina li fa sorridere, <<magari avere una carriera longeva come la loro, una tenuta in Puglia e avere successo in Russia>>.

E i concerti estivi? <<Aspettiamo risposte certe ma qualche data sul calendario è stata segnata>>.

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